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Auto e Motori
"Sulle orme della Via della Seta", la Peugeot 3008 arriva a Samarcanda

Continua l'avventura della Peugeot 3008 partita da Milano, scopriamo il diario di bordo delle ultime tre tappe

GIORNO 9 (14 settembre) - Alla Scoperta della di ALMATY Tratta: Astana (kazakistan) – Almaty (kazakistan)
Chilometri di tratta: 1.245

Chilometri dalla Partenza: 7.293

Dopo aver riposato ad Astana ci dirigiamo verso Balquash. Purtroppo, al nostro arrivo nella città, ci viene consigliato dalla polizia locale di andare altrove a pernottare, a causa di una piccola “rivolta” locale per problemi sociali non meglio definiti. Motivo per cui decidiamo di tirare dritto e puntare alla tappa successiva. La vecchia capitale del Kazakistan. Strade davvero incredibili, con asfalto pressoché assente, buche, illuminazione stradale inesistente e TIR che sfrecciano non curanti di noi, ci fanno arrivare nella capitale a notte inoltrata. Se Astana è la capitale politica del paese, Almaty ne è il cuore culturale. È una città vivace dal punto di vista artistico, gioiello verde del Kazakistan, ma caotica per il suo traffico e per la guida spericolata dei cittadini. Si districa tra tradizioni Nomadi tartare ed influenze dell'estremo Oriente, dando vita ad una sinfonia unica ed originale.

Si può dire che Almaty sia la Grande Mela dell'Asia centrale; il suo nome si traduce con il posto delle mele, infatti. Qui hanno origine proprio le mele comuni che sono il simbolo della città. Di fatti, durante il tragitto, lungo il ciglio della strada, erano presenti molti venditori ambulanti che proponevano mele e cipolle.

Almaty è una città grande che profuma di spezie, è una città polverosa, piena di cattedrali di legno e parchi che si alternano a quartieri residenziali e centri commerciali lussuosi. Un forte contrasto davvero! La Cattedrale dell'ascensione ci colpisce per la sua imponenza, si staglia grandiosa al centro del bellissimo parco Panfilov che ospita anche un giardino zoologico e un parco acquatico. Ci ha colpito anche molto lo stadio Medeu, il più alto del mondo, perché è stato costruito a 1.691 metri sul livello del mare. Almaty, anche se bellissima, ci appare però anche molto caotica e disordinata e poco sicura, soprattutto nelle ore notturne nei quartieri periferici.

La tappa di domani ci farà avvicinare al confine uzbeko. Da oggi siamo sulla vecchia Via della seta che ci condurrà a scoprire una storia che di sicuro rapirà noi e anche voi che ci seguirete.

GIORNO 10 (15 settembre) - Alla Scoperta della di ŠYMKENT Tratta: Almaty (Kazakistan) – Šymkent (Kazakistan)

Chilometri di tratta: 706Chilometri dalla Partenza: 8.538

Partiti da Almaty, ci siamo diretti verso la città più vicina al confine uzbeko, Šymkent. È la terza città più popolosa del paese, ha sempre avuto nel corso dei secoli una notevole importanza come centro commerciale dei nomadi. Giocò un ruolo cruciale nella storia della via della seta, fu distrutta e ricostruita numerose volte. Una volta anche dal pericolosissimo Gengis Khan. È una delle città più affascinanti del Sud del Kazakistan, piena di mercati come il Bazar Samal, dove vendono spezie, frutta fresca e stoffe. Un luogo che sembra portarti indietro nel tempo. L'atmosfera qui è davvero unica. Siamo capitati a pernottare in una zona dove abbiamo assistito a ben 7 matrimoni, molto vistosi! C'erano ben sette lussuose limousine e molte vetture di estremo lusso. Sembrava di vedere il programma in TV sui matrimoni GIPSY. Scherzi a parte, la città ci ha permesso di vedere un'altra faccia di questo poliedrico Paese. Andiamo a dormire presto perché domani ci aspetta la dogana Uzbeka. Incrociate le dita per noi!

GIORNO 11 (16 settembre) - Alla Scoperta della di SAMARCANDA Tratta: Šymkent (Kazakistan) - Samarcanda (Uzbekistan)

Chilometri di tratta: 460Chilometri dalla Partenza: 9.204

Partiti prima dell'alba, ci dirigiamo verso la frontiera uzbeka. In dogana troviamo una sorta di mercatino abusivo dove vendono frutta, verdura ed anche un mercato nero di Banconote uzbeke. Rimaniamo un po’ spiazzati dall'insistenza di queste donne con cappello da banchiere, ma rifiutiamo il cambio di moneta. Cosa sbagliatissima e più avanti capirete il perché. Per fortuna, un signore russo in fila ci fa capire che noi EUROPEI possiamo saltare tutta la fila e recarci direttamente al check point per i controlli di rito ed il rilascio delle carte di immigrazione. Arrivati davanti agli addetti, il comandante della frontiera, molto gentilmente, si mette a parlare con noi. E vi possiamo dire che noi italiani veniamo riconosciuti in uzbekistan per via di tre nostre personalità nazionali. No, non sono i politici, ma Celentano, Albano e Toto Cutugno! Trovarsi con un comandante dell'esercito uzbeko a cantare “L’Italiano” è stata una cosa meravigliosa. Passata la dogana, ci troviamo a percorrere strade molto dissestate, con assenza quasi totale di linea dati e telefonica. Dopo qualche ora arriviamo presso il nostro hotel a Samarcanda. Da subito si sono dimostrati disponibili ad aiutarci in tutto. Difatti, in Uzbekistan, il 90% delle auto sono a benzina o gpl, per cui reperire del gasolio è diventata una nostra priorità. Nell'arco di 30 minuti avevamo a disposizione le coordinate di un distributore dove recarci ed una tanica da 20 litri. Davvero persone molto cordiali e disponibili ad aiutare chi viene nel loro Paese.

Il nome Samarcanda significa fortezza di pietra ed è una città incrocio di culture, araba, uzbeka, turca e, infine, russa. Vero crocevia nel deserto della via della seta, immensa e seducente, fulcro commerciale e fiore all'occhiello dell'Impero Persiano, è una è una delle città più antiche del mondo, un tempo anche fra le più ricche. Appena arrivati si viene attirati dal Maestoso Mausoleo di Tamerlano, dalle madrase (le scuole coraniche) e dai Bazar coloratissimi, dove, passeggiandovi, ci si tuffa nei ricordi di infanzia quando, magari, si andava al mercato e si veniva travolti da colori e profumi di tempi passati. Migliaia di spezie ci rapiscono ed i numerosi venditori che pretendono di contrattare ogni prezzo. Senza, non si può acquistare, quasi.

Registan, letteralmente luogo di sabbia, era una piazza pubblica dove le persone si riunivano per ascoltare i proclami reali o assistere alle pubbliche esecuzioni. È una città misteriosa ricca di contraddizioni, da una parte è incredibile per la bellezza dei suoi mausolei delle sue madrase e delle moschee, dall'altra è caotica e molto confusionaria, forse troppo turistica. Ci è piaciuta molto la vecchia città, con le sue stradine e le piccole botteghe che vendono di tutto, dai beni di prima necessità ai gioielli. Altra peculiarità di questa nazione è la presenza di un solo marchio automobilistico. Anche per questo motivo, la nostra Peugeot 3008 attira gli sguardi di tutti: molti ci fermano e ci filmano o fotografano, altri ci chiedono quanto costa. Purtroppo qui il reddito è molto basso, difatti si spende pochissimo sia per gasolio (quando si trova e che costa circa 60 centesimi al litro), sia per tutto il resto.

Ora ci riposiamo e domani partiremo per Nukus. Città prima della frontiera kazaka per poi tornare in Russia. Ci aspettano 3 giorni di viaggio con solo una notte in cui dormire e 2 dogane da passare. Tifate per noi, perché ce ne sarà bisogno.

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Tags:
peugeot 3008sulle orme della via della seta





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