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Musica
NOS Primavera Sound, Porto diventa capitale dell'indie (e della speranza)

Musica, cibo, socializzazione, ancora tanta musica. E persino un'altra parola che ultimamente sembra essere impossibile pronunciare: speranza. Sono questi gli ingredienti che hanno caratterizzato l'edizione 2017 del NOS Primavera Sound di Porto, l'ormai imperdibile appuntamento musicale dell'estate insieme al "fratello" di Barcellona. Di questi tempi sembra un atto di coraggio addirittura andare a un concerto. Ma al Primavera respira tutto tranne che tensione.

Il Parque da Cidade, immenso spazio verde affacciato sull'oceano, diventa per tre giorni l'epicentro mondiale della musica indie-elettronica. Difficile immaginare una location migliore per un festival che come la città che lo ospita ha un'aria felicemente sospesa tra nostalgico, sbarazzino e sofisticato. 

Gli onori di casa li fa il portoghese Samuel Urìa, che apre il NOS Primavera Sound nel primo giorno di riscaldamento. I Cigarettes After Sex presentano il loro nuovo album uscito praticamente in contemporanea al live portoghese ma la sorpresa di giornata è il travolgente californiano Miguel che si presenta con camicia hawaiiana e microfono ricoperto di frange. Il ballo di massa prosegue con gli Arab Strap, vecchi marpioni riscopertisi danzanti prima di lasciare spazio all'incursione hip hop di Run the Jewels e Flying Lotus.

19029685 1925172364425994 3370903720896767253 nMiguel - credit NOS Primavera Sound 2017 (photo by Telmo Pinto)

 

Solo un preambolo per la seconda giornata in cui il festival dispiega tutto il suo potenziale. Quattro palchi e programma fittissimo di stage. Impossibile vedere tutto, ma quel tanto è più che abbastanza per qualsiasi palato musicale. Corone di fiori, capelli colorati, birre, persone di qualsiasi età e provenienza geografica riempiono con entusiasmo il Parque da Cidade sin dallo stage dei Pond, che segue la convincente apertura dei portoghesi First Breath After Coma, una sorta di Explosions in the Sky con in più la voce. 

18953003 1925728581037039 5104585715733950055 nAngel Olsen - credit NOS Primavera Sound 2017 (photo by Telmo Pinto)

 

Il talentuoso batterista Whitney fa breccia e prepara all'entusiasmo generale per la regina dell'indie folk Angel Olsen, che tra sorrisi sornioni e una voce da fare invidia a chiunque è una delle note più positive dell'intera line up. Poi ecco l'headliner, Bon Iver. Per quanto il Primavera sia uno spettacolo puramente corale è proprio Justin Vernon il centro gravitazionale del festival. Il pubblico sceglie in massa il tormentato artista di Eau Claire, incarnazione della musica hipster, nonostante la contemporaneità con lo stage degli Swans. E lui, che aveva cancellato il tour europeo suscitando l'ira dei fan, ripaga ampiamente le attese presentando quasi integralmente le tracce dell'ultimo album 22, A Milion prima delle incursioni tra quelli che, nonostante la relativamente giovane carriera, possono già essere considerati i suoi classici, da Creature Fear a Skinny Love.

18953045 1925729161036981 1442860906218727272 nBon Iver - credit NOS Primavera Sound 2017 (photo by Telmo Pinto)

 

Hamilton Leithauser, già voce dei The Walkmen, rappresenta una più che degna continuazione di un programma che avanza fino a tarda notte con l'elettronica di Nicolas Jaar. Elettronica che domina il terzo e ultimo giorno di festival, con lo psichedelico stage di Aphex Twin preceduto dai travolgenti Metronomy e seguito dall'evocativo Tycho. Prima ancora il pubblico portoghese era andato in visibilio per la cantante brasiliana Elza Soares, già moglie dell'ex grandissimo calciatore verdeoro Garrincha qualche decade fa. Tanta, tantissima (buona) musica in una città dalla rara bellezza in un paese, il Portogallo, ripresosi ampiamente dalla crisi e che ora guarda al futuro con un ottimismo che sembrava dimenticato. Una splendida, eccezionale, normalità. E di questi tempi non è poco.

 

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