Roma, 17 apr. - (AdnKronos) - La Direttiva Ue sulla plastica mette a rischio chiusura 30 aziende italiane della filiera che occupano complessivamente 3mila addetti. Lo afferma il movimento ecologista europeo Fare Ambiente che sul tema ha organizzato oggi in Senato il convegno “Direttiva Ue sulla plastica. Facciamo chiarezza”. Appuntamento organizzato con sette associazioni di categoria e consorzi, tra cui Unionplast (Federazione Italiana Gomma Plastica), Corepla (Consorzio Nazionale per la raccolta e il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica) e Confida (Associazione Italiana Distribuzione Automatica).. “La nuova normativa non inciderà, se non in minima parte, sul problema ambientale - spiega il presidente di Fare Ambiente, Vincenzo Pepe - infatti, il 90% della plastica presente negli oceani proviene da dieci fiumi extra-europei, come dimostrano i dati del Programma Ambiente delle Nazioni Unite (Unep) mentre i rischi produttivi e occupazionali per le imprese italiane sono alti”. La normativa europea si applicherà infatti negli Stati membri, ma la plastica che inquina gli oceani proviene in realtà da corsi d’acqua situati in Asia, Africa e Sud America. Il movimento ecologista europeo Fare Ambiente punta il dito anche sulle possibili conseguenze sulla sicurezza alimentare: “Si pensi soprattutto ad esempio a piatti e bicchieri di plastica usati negli ospedali. Vietarne l’uso porterà rischi per la salute dei consumatori”.
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