Venezia, 13 dic. (AdnKronos) - "Dal testo della bozza del decreto legge sicurezza sono scomparse le norme che avrebbero dovuto introdurre modifiche urgenti al Codice Appalti, com’era stato annunciato, creando aspettative nel mondo delle costruzioni. Avevamo auspicato maggiore coraggio da parte del Governo nel mettere mano alla norma, rispetto alle modifiche annunciate, ma lo stralcio dal testo del decreto della parte riguardante gli appalti non sembra mosso da coraggio”, sottolinea la CNA Veneto.L’associazione, alla vigilia della riunione del Consiglio dei ministri di ieri "pur apprezzando alcune novità annunciate che andrebbero nella giusta direzione (abrogazione dell’attuale sistema di soft law e innalzamento della soglia del massimo ribasso)", afferma che "la situazione è oggi insostenibile per le piccole imprese per quanto concerne i criteri di suddivisione in lotti e gli appalti a Km zero"."Gli appalti continuano ad essere terreno di conquista delle grandi imprese, contrariamente a quanto prevede la norma che ha disposto che gli appalti siano ordinariamente suddivisi in lotti prestazionali o funzionali al fine di favorire l’accesso alle micro, piccole e medie imprese - sottolinea la CNA del Veneto - Infatti, oltre il 50% del mercato è occupato da appalti di valore superiore ai 5 milioni di euro, solo il 30% riguarda bandi inferiori a 1 milione di euro, nei servizi il 46% supera i 25 milioni e solo il 15% è inferiore ad un 1 milione".
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