(AdnKronos) - Sono stati, questi, rileva ancora il Mit, "mesi di trattative e di incontri con le parti interessate, in cui il ministero ha messo in campo ogni sforzo per raggiungere un obiettivo oggettivamente preferibile per la collettività: affidare la gestione dell’Autostrada del Brennero agli enti locali, reinvestire gli utili sul territorio e garantire pedaggi più bassi. È dunque con rammarico che si rileva come sia da ultimo arrivato dai soci pubblici interessati un nuovo piano economico-finanziario ed il correlato piano finanziario regolatorio che smentiscono tutti i passi avanti fatti finora". Un Pef e un Pfr che l’Autorità dei trasporti, in una nota trasmessa al ministero, rileva il Mit, "sottolinea essere in contrasto con quanto affermato dalla Regione Trentino-Alto Adige nel documento dell’11 marzo 2019 e non conformi alle regole della stessa Autorità". Peraltro, nell’ultimo Pef presentato, "il fabbisogno finanziario totale, come fa rilevare anche Art, è stato calcolato anche includendo ulteriori, rilevanti ed inediti impegni finanziari, che hanno come impatto l’impossibilità di assicurare la bancabilità del Pef stesso e, come tale, esso è inaccettabile da parte del Mit. Inoltre il nuovo Piano finanziario inviato dagli enti pubblici territoriali prevede una drastica riduzione del futuro livello di traffico, che incide negativamente sulla tariffa di pedaggi, determinando un maggiore costo a carico degli utenti finali. Vanificando, dunque, una delle finalità prioritarie dell’accordo, teso a ridurre l’onere a carico della collettività".In aggiunta, strumentalmente, rileva il ministero delle Infrastrutture, "la Regione Trentino Alto Adige, con lettera del 13 marzo scorso, ha riproposto modifiche all’articolato convenzionale, in merito al ruolo del Comitato di indirizzo e di coordinamento, incompatibili con le prescrizioni formulate in merito dalla Commissione europea".
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