(AdnKronos) - In generale, per Butterfill “dopo un periodo senza precedenti di politica monetaria accomodante, la velocità alla quale ci stiamo avvicinando a questa svolta e l’intensità con la quale le banche centrali possono normalizzare i tassi di interesse dipendono da un insieme di fattori di rischio ormai imminenti. La crescita dei movimenti populisti e il potenziale ribaltamento del trend della globalizzazione potrebbero alimentare ulteriori pressioni inflazionistiche che a loro volta potrebbero bloccare il ritorno alla “normalità” delle banche centrali". In aggiunta, la Federal Reserve americana "si è già dimostrata fin troppo lenta nell’adottare una politica restrittiva e, con un elevato debito pubblico, il ritorno alla “normalità” delle banche centrali sarà molto complesso. Riteniamo che l’esito più probabile sarà un’ulteriore cauta contrazione della politica monetaria da parte delle banche centrali nel 2017 e 2018, che altrimenti rischiano di cadere dietro la curva e di dover effettuare tagli in maniera più aggressiva nelle fasi successive del ciclo”.
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