Roma, 24 set. (AdnKronos) - La chiusura degli ospedali, compresi i reparti di ostetricia, nei piccoli centri riempie, ormai da diversi anni, le cronache dei quotidiani locali. Tra le proteste per i chilometri da dover compiere a tutta velocità con il travaglio in corso e quella, più 'folcloristica', tutta legata al campanilismo italiano con la stizza di ritrovarsi come luogo di nascita, sulla carta d'identità, il comune vicino e da secoli 'nemico'. Così negli ultimi anni, sia alla Camera che al Senato, sono state depositate diverse proposte di legge per istituire il 'luogo elettivo di nascita' per poter indicare sulla carta d'identità, non solo il luogo 'effettivo' in cui si è nati, ma quello in cui si sarebbe voluti nascere. L'ultima proposta è stata depositata in commissione Giustizia a Montecitorio dall'azzurra Stefania Prestigiacomo. La parlamentari di Fi prende spunto dalla situazione nella sua regione, la Sicilia "che, negli ultimi sei anni, ha assistito alla chiusura di ben diciassette punti nascita, mentre altri sette corrono il rischio di smettere le attività", si legge nella proposta di legge.
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