Roma, 14 giu. (AdnKronos) - "Gli arresti di oggi per caporalato dimostrano per l’ennesima volta che il fenomeno rischia di tornare ad essere strutturale in tutto il Paese e per ogni nuova stagione di raccolta dei prodotti. Noi stiamo facendo tanto, ma da soli non possiamo risolvere le tante problematiche che si sovrappongono in contesti di illegalità diffusa e degrado". Così in una nota il segretario generale della Fai Cisl Onofrio Rota.Per questo, aggiunge, "invochiamo una volontà condivisa, con le parti datoriali e le istituzioni, e rivolgiamo un appello al Ministro dell’Interno, a cui abbiamo già chiesto un incontro insieme alle altre organizzazioni di categoria, affinché si prenda atto della complessità del fenomeno e ci si confronti al più presto per rendere operativo, in tutti i territori, quanto previsto nella legge 199 sugli aspetti preventivi. È fondamentale che la politica smetta lanciare slogan sulla pelle dei lavoratori e si confronti con noi".I fatti emersi oggi, aggiunge il sindacalista, "con due agricoltori che reclutavano migranti nelle campagne di Marsala e di Mazara del Vallo e amavano farsi chiamare ‘padrone’, e un imprenditore agricolo albanese a Vittoria, nel ragusano, che sfruttava connazionali, sono di una gravità inaccettabile, e seguono a pochi giorni di distanza dall’uccisione di Sacko Soumayla, bracciante di San Ferdinando, e dagli altri arresti di Ragusa, dove alcuni caporali sono stati accusati anche di sfruttamento della prostituzione e traffico di esseri umani".
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