Milano, 6 feb. (AdnKronos) - Negli Stati Uniti i 'pitch', brevi presentazioni del proprio lavoro davanti a platee di potenziali investitori, sono un'istituzione, mentre in Italia stanno cominciando solo ora a diffondersi con lo sviluppo del venture capital. A Milano, si è svolto oggi il primo pitch cinematografico: giovani autori hanno avuto la possibilità di raccontare il loro soggetto alle maggiori realtà delle editoria e alle più importanti case di produzione televisive e cinematografiche, da Cattleya a Sky, da Endemol a DeAgostini, per citarne alcune. L'occasione è la conclusione della prima edizione di Storylab, un progetto di bandi, finanziamenti e incontri promossi dall'Almed, l'Alta Scuola in Media e Spettacolo dell’Università Cattolica e dalla Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti, insieme a Noesis, service editoriale. Attraverso due bandi, sono arrivati 300 progetti, tra romanzi, film e serie tv. Gli autori dei 22 progetti migliori, selezionati da Storylab, hanno avuto la possibilità di incontrare i loro potenziali produttori al Teatro Dal Verme. L'obiettivo del lavoro è quello di promuovere e sviluppare ancora di più il distretto dell'audiovisivo a Milano. "Questo territorio, quello di Milano e della Lombardia, è ricco di storie e di possibilità. Ci interessa far crescere i giovani talenti, aiutandoli a sviluppare idee forti", spiega Laura Zagordi, direttrice della scuola civica. "Con il Milano Pitch, che certamente replicherà anche nel 2020 stiamo posando una nuova ‘pietra’ per costruire un vero e proprio distretto dell’audiovisivo, che ora può e deve diventare una realtà strutturata e un punto di riferimento per i giovani talenti lombardi e le aziende del comparto", sottolinea Armando Fumagalli, docente dell'Università Cattolica e direttore di un master di sceneggiatura. Cristiana Capotondi, attrice in prima linea per il cinema milanese, fondatrice del festival Fuoricinema, ha preso parte all'iniziativa. "Nel distretto di Milano abbiamo maestranze straordinarie prestate all'advertising che rischiano di essere messe all'angolo per le nuove tendenze della pubblicità, volte a un sempre maggiore abbattimento dei costi di produzione. Per questo è importante che nel distretto si possano immergere in una realtà, quella di cinema e serie tv, che vede Milano e la Regione ancora poco sfruttate", fa notare l'attrice.
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