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Roma, 19 nov. - (AdnKronos) - Due cittadini marocchini e un cittadino tunisino sono stati espulsi dal territorio nazionale per motivi di sicurezza dello Stato. Erano in contatto con foreign fighters. Con questi ultimi provvedimenti, riferisce una nota del Viminale, sono 96 le espulsioni eseguite con accompagnamento nel proprio Paese nel corso del 2017, e 228 quelle eseguite dal 1° gennaio 2015 ad oggi, riguardanti soggetti gravitanti in ambienti dell’estremismo religioso. Si tratta di un 31enne cittadino tunisino, più volte arrestato per reati in materia di stupefacenti e recentemente emerso all’attenzione degli investigatori poiché sospettato di essersi recato nel 2013 in Siria dove avrebbe combattuto come foreign fighter. Lo scorso 23 agosto era stato rintracciato a Perugia dopo un periodo trascorso in patria. In quella circostanza, l’analisi dei contenuti memorizzati nel suo cellulare ha consentito di rilevare la presenza di un file audio contenente la predica di un religioso egiziano che, tra l’altro, incitava al jihad armato contro gli ebrei e l’Occidente. Per questi motivi è stato trattenuto presso il Centro per rimpatri di Torino e rimpatriato dalla frontiera marittima di Genova, con accompagnamento nel proprio Paese di provenienza.L’altro espulso è un 25enne marocchino, monitorato dalle Forze di Polizia perché il suo profilo facebook è risultato in contatto con alcuni foreign fighters marocchini presenti in Siria e attivi nella stessa unità operativa del Daesh dove combatte l’estremista “milanese” Monsef El Mkhayar. Dai contenuti immessi sui social è inoltre emersa la sua vicinanza alla causa jihadista. Rintracciato nello scorso mese di agosto a Torino e trattenuto presso il locale Centro per rimpatri, è stato espulso con accompagnamento nel proprio Paese, con un volo decollato dall’aeroporto di Milano-Malpensa.Espulso anche un 26enne cittadino marocchino evidenziato all’attenzione delle Forze di Polizia nei mesi scorsi perché il suo profilo facebook Ab do Torino era risultato in contatto con alcuni foreign fighters marocchini presenti in Siria e attivi nella stessa unità operativa del Daesh dove combatte l’estremista “milanese” Monsef El Mkhayar. L’esame del suo profilo facebook, appartenente al medesimo circuito relazionale del suo connazionale insieme al quale è stato espulso oggi, ne ha poi denotato la sua vicinanza alla causa jihadista. Rintracciato nel settembre scorso a Bolzano e trattenuto presso il Centro per rimpatri di Torino, è stato espulso, con accompagnamento nel proprio Paese, con volo decollato dall’aeroporto di Milano-Malpensa.





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