Milano, 19 gen. (AdnKronos) - Martina Levato e Alexander Boettcher "non sono in grado di garantire l'inserimento del minore in un ambiente familiare idoneo a sopperire i suoi pressanti bisogni evolutivi, tenuto conto della lunga durata della detenzione in carcere". E' quanto si legge nel dispositivo della sentenza della Cassazione, che oggi ha confermato l'adottabilità del bimbo della 'coppia dell'acido'. I due sono stati condannati rispettivamente a venti e ventitré anni di carcere per le aggressioni con le acido. La Corte ha rigettato i ricorsi contro la decisione del Tribunale dei Minori di Milano, che aveva dichiarato l'adottabilità, definendoli "infondati". Non sono adeguati a curarlo neanche i nonni, che hanno, secondo i giudici, "evidenziato mancata consapevolezza della gravità dei comportamenti dei loro figli". La detenzione di lunga durata costituisce una "causa di forza maggiore che oggettivamente impedisce un adeguato svolgimento delle funzioni genitoriali, incidendo negativamente sul diritto del bambino a vivere in un contesto familiare unito e sereno negli anni più delicati della sua crescita", si legge ancora nella sentenza.
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