Roma, 16 ott. (AdnKronos) - Un Paese "insicuro e fragile", che cade a pezzi, e che ha bisogno di "cure, di rammendi e di nuove energie per riuscire a risollevarsi". Una precarietà che è stata messa ancora in evidenza dal crollo del Ponte Morandi a Genova. È un allarme rosso quello che arriva oggi dall'Ance, l'associazione dei costruttori edili, e a lanciarlo dal palco dell'Assemblea annuale è il presidente Gabriele Buia, che punta l'indice sulle "infrastrutture fatiscenti, scuole cadenti, territori insicuri, manutenzioni insufficienti, città in declino, periferie abbandonate". Insomma, denuncia, è "un bollettino di guerra , che necessita di misure eccezionali e di un programma di interventi serio ed efficiente", dice Buia. "Genova è tutta l'Italia e tutta l'Italia è Genova", sottolinea. "Ma oggi - prosegue Buia- per dire che, lavorando tutti insieme, il Paese si può risollevare. Ma dobbiamo fare alla svelta". E, incalza, "di fronte a questo stato di cose rinfacciarsi le colpe gli uni contro gli altri non serve a nulla. affrontiamo uniti l'emergenza con misure straordinarie che devono consentire ai genovesi e a una fetta importantissima dell'Italia di tornare a vivere e a lavorare. Variamo subito un Piano concreto ed effettivo per tutte le emergenze quotidiane in grado di farci tornare perlomeno alla normalità".
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