Caltanissetta, 19 giu. (AdnKronos) - Il falso pentito Vincenzo Scarantino, che da questa mattina risponde alle domande dei difensori dei tre poliziotti imputati al processo sul depistaggio sulla strage di via D'Amelio, decide di fare scena muta alle domande sui pm che coordinarono le indagini dopo le stragi. Da qualche giorno la Procura di Messina ha iscritto nel registro degli indagati i magistrati Annamaria Palma e Carmelo Petralia, accusati di calunnia aggravata dall'avere agevolato Cosa nostra. "Mi avvalgo della facoltà di non rispondere per ogni domanda che riguarda i magistrati", ha ripetuto per ben due volte al Tribunale. Alla domanda dell'avvocato Giuseppe Seminara, che difende i poliziotti Michele Ribaudo e Fabrizio Mattei, che gli chiede se nel 1995 e 1996, quando l'ex pentito collaborava con i magistrati, se i verbali degli interrogatori venivano a lui consegnati da Fabrizio Mattei attraverso la ex pm Annamaria Palma, Scarantino risponde più volte: "Non mi ricordo". Salvo poi aggiungere: "Sono affetto da una vecchiaia precoce e non mi ricordo...". Davanti alle insistenze del legale, Scarantino ha annunciato di avvalersi della facoltà di non rispondere. Il controesame prosegue con le domande dell'avvocato Seminara tra molti "non ricordo" dell'ex pentito.
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