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Milano, 26 feb. (Labitalia) - Si è svolto, ieri, a Milano, presso la sede di General Electric, il convegno 'Meritocrazia e circolazione dei talenti per una crescita sostenibile del Paese', promosso dal Forum della Meritocrazia con la partecipazione del presidente del Forum, Claudio Ceper, del presidente e Ceo di GE Italia e Israele, Sandro De Poli, del rettore dell’Università Bocconi, Andrea Sironi, dell’ad di Manfrotto e Ceo di Vitec Group Photographic Division, Marco Pezzana, e del direttore generale di Bolton Manitoba, Claudio Ciavattini.Durante il convegno, il Forum ha presentato l’analisi dei risultati prodotti dalla legge 'controesodo' nata nel 2010 da un’iniziativa bipartisan con l’obiettivo di far rientrare in Italia i 'cervelli' trasferitisi all’estero che, si stima, abbia generato per il periodo 2012-2015 500 milioni di euro di Pil. Modificata nel 2015, con l’estensione ai nati prima del 1969, la legge ha visto l’abbassamento dell’imponibile fiscale al solo 30%, riducendo fortemente l’incentivo economico al rientro.“Il Forum propone - ha dichiarato Claudio Ceper, presidente del Forum della Meritocrazia - che vengano ripristinati i benefici fiscali originari o, in alternativa, di realizzare nuove politiche per aumentare l’attrattività del nostro Paese e a tal fine proponiamo al ministero delle Finanze di avviare rapidamente un confronto finalizzato all’individuazione delle soluzioni da introdurre nella legislazione. Dobbiamo sfruttare meglio questa legge che ha contribuito ad attirare persone con esperienza e proprio nel momento del loro maggior potenziale di crescita professionale. Questi controesodati sono infatti portatori di intangible assets come best practices e cultura meritocratica, della quale il nostro Pase ha un gran bisogno, contribuendo così a generare ricchezza tangibile e intangibile in Italia. La legge prevede anche condizioni di maggior favore fiscale per le donne ma i risultati su questo fronte non sono ancora soddisfacenti, e lavoreremo anche su questo”.Secondo le analisi del Forum della Meritocrazia, gli effetti di questa norma sono stati molto positivi e tangibili: +500 milioni di euro di Pil per il periodo 2012-2015 (stima); +106 milioni di euro di Pil nel 2013 con aumento sostanziale della ricchezza intangibile. E' di 1.678 il numero di talenti italiani rientrati nel 2013 e, secondo le stime, il reddito pro-capite medio dei talenti rientrati si attesta sui 63.684 euro contro i 26.400 euro degli altri lavoratori italiani. Il 54% dei talenti ha un’età superiore ai 35 anni. Nella maggior parte dei casi, sono professionisti con una carriera consolidata e un profilo manageriale elevato. Il 77% del totale ha una retribuzione tra i 100.000 e 500.000 euro e il restante 23% guadagna fino a 100.000 euro. Ma la legge non ha favorito solo i redditi più elevati, hanno beneficiato di un reddito tassato fino a 15.000 euro ben il 55% dei talenti rientrati.Seguendo l’andamento del mercato del lavoro in Italia, le regioni del Nord si confermano come maggiormente ricettive. Infatti, il 67% dei talenti in entrata si concentra nelle regioni settentrionali, mentre solo il 14% nelle regioni del Sud. Nonostante la condizione di favore della legge nei confronti delle donne, la percentuale in entrata è di molto inferiore rispetto a quella degli uomini. Le donne si attestano su un 32% contro il 68% degli uomini, confermando la presenza in Italia di 'scogli' antimeritocratici nei loro confronti.“GE è consapevole del grande potenziale che l’Italia esprime in termini di talenti e di competenze, soprattutto in ambito tecnico e ingegneristico, anche per questo ha deciso di sostenere il Forum della Meritocrazia”, ha affermato Sandro De Poli, presidente e Ceo di GE Italia e Israele. “Il concetto di meritocrazia - ha spiegato - fa parte della cultura di GE. Da sempre le qualità e l’impegno di ogni dipendente vengono valorizzati attraverso un sistema di talent development che prende in considerazione le peculiarità dell’individuo, permettendogli di crescere e realizzare le proprie aspirazioni. Siamo inoltre convinti che Stato, imprese e università debbano collaborare per valorizzare le potenzialità dei giovani e incentivare la meritocrazia facilitando, ad esempio, l’impiego dei talenti attraverso progetti di alternanza studio/lavoro o di training on the job, come quelli che GE sta sviluppando in diverse Regioni d’Italia”.“Un manager italiano expatriate che rientra in Italia - ha dichiarato Marco Pezzana, ad di Manfrotto e Ceo di Vitec Group Photographic Division - può essere una risorsa chiave non solo per le grandi multinazionali ma anche per le piccole medie imprese che soprattutto nel contesto italiano perseguono opportunità di crescita sui mercati internazionali. Un manager expatriate italiano, può essere portatore di uno stile leadership vincente in mercati sempre più integrati, ponendosi come efficace punto di incontro tra diverse culture aziendali e processi manageriali"."Si tratta di un valore aggiunto - ha proseguito Pezzana - tipico dei manager con esperienza di lavoro all’estero che si evince nella loro capacità di mettere a fattor comune con successo le migliori best practices, competenze e processi di governance appresi in molteplici contesti socio economici. Si esprime nella capacità di raccogliere consenso e capitali sui mercati internazionali, di stabilire rapporti innovativi focalizzati sul merito tra azienda e parti sociali, di migliorare la performance aziendale tramite la massima valorizzazione del capitale umano anche con attività di job rotation e la promozione della diversity. "Essendo stato io stesso un expatriate in Inghilterra, Usa e Francia, cresciuto managerialmente in un contesto 'Fortune 500', ho potuto sperimentare personalmente l’efficacia di quanto appreso all’estero nel gestire con successo una media impresa del Veneto che oggi vanta prodotti di eccellenza, risultati economici di prim’ordine sviluppando il 95% del proprio fatturato all’estero, inclusa la Cina dove siamo esportatori netti", ha raccontato."Certificati Top Employer nel 2013 incoraggiamo le nostre persone a fare esperienze presso le nostre sedi all’estero aprendo, allo stesso tempo, posizioni per manager stranieri che vogliono trascorrere un periodo di lavoro in Italia. Per noi la diversity rappresenta un fattore competitivo fondamentale: il 37% della popolazione aziendale in Italia è femminile, di cui il 13% non italiana”, ha concluso Pezzana. Il Forum ha inoltre annunciato di essere impegnato a definire una piattaforma online che possa aiutare i talenti espatriati a rientrare in Italia, facilitando anche l’incontro tra domanda e offerta.





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