(Adnkronos) - “L’Italia non migliora ancora in modo sostanziale la posizione complessiva nelle classifiche internazionali sul livello di digitalizzazione, ma nel 2019 molto è stato fatto per recuperare il divario con gli altri Paesi", spiega dice Alessandro Perego, Responsabile scientifico degli Osservatori Digital Innovation. "Abbiamo realizzato le fondamenta del processo, avendo finalmente capito che le tecnologie digitali rappresentano le nuove infrastrutture portanti dello sviluppo del nostro Paese. Per incidere veramente ora serve una visione di lungo periodo in cui la trasformazione digitale guidata dalla Pa diventi la base per la crescita economica nei prossimi anni". Nel 2019 l’Italia rimane al quintultimo posto in Europa sul Digital Economy and Society Index, lontana da Paesi Regno Unito, Spagna, Germania e Francia. Le aree di maggior ritardo sono il capitale umano (26esimo posto), l’uso di Internet (25esimo) e l’integrazione delle tecnologie digitali (23esimo), mentre nella connettività (19esimo) e nei servizi pubblici digitali (18esimo) si registrano i maggiori progressi. L'Italia cresce più velocemente rispetto al resto d’Europa: il punteggio complessivo sul Desi è migliorato di 5 punti (da 38,9 nel 2018 a 43,9 nel 2019), contro i 2,7 punti della media europea."Per far correre l’Italia digitale, la macchina pubblica deve accelerare lo switch-off dei suoi servizi a cittadini e imprese, collaborare meglio con quest’ultime ripensando i processi di procurement, sperimentare tecnologie emergenti con pragmatismo e definire roadmap di trasformazione digitale chiare, in un continuo confronto con gli altri Paesi e tra i nostri territori”, conclude Perego.
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