(AdnKronos) - Fulcro dello spaccio in città era la zona di piazza Mercato e in particolare un pub, due bar e due pizzerie del centro. "Mentre nei pub e nei bar avveniva lo smercio della cocaina, anche a opera dei proprietari, presso le due pizzerie avveniva, a opera dei soli pizzaioli e a insaputa dei proprietari, lo smercio di marijuana", sottolineano gli investigatori. Il volume d'affari "è quantificabile in 150-250 grammi di cocaina venduta settimanalmente", a un prezzo variabile tra i 70 e i 90 euro al grammo; la marijuana invece veniva venduta mezzo chilo per volta a 1.500 euro. Il denaro ricavato veniva riciclato nell'acquisto di locali in particolare bar, per comprare auto di grossa cilindrata e armi. Il gruppo criminale che controllava lo spaccio in città era composto da circa 40 persone tra fornitori, organizzatori, spacciatori all'ingrosso e 'cavallini' per lo spaccio al dettaglio. Due i canali di rifornimento principali, uno a Santa Maria la Versa, capeggiato da un albanese all’apparenza imprenditore edile; l’altro nel Novarese, a opera di un socio in un'impresa di onoranze funebri. L'indagine ha interessato non solo la città di Vigevano, ma anche altri comuni, in particolare Gambolò, Mortara e Garlasco e molti locali della zona.
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