Roma, 11 gen. (AdnKronos) (di Mara Montanari) - "Prima di parlare di liste dobbiamo capire quali sono i valori con cui il Pd esce dal congresso. Le liste si fanno sui valori". E quelli di Francesco Boccia guardano a sinistra. "Per capirci: una cosa è En Marche. Un'altra è una nuova alleanza sociale", dice all'Adnkronos il candidato alla segreteria dem oggi in Calabria per la campagna congressuale. Su Nicola Zingaretti e la sua proposta di una lista per europee aperta tanto da ipotizzare anche di mettere da parte il simbolo Pd, Boccia osserva: "Il problema non è se facciamo una lista, ma per cosa la facciamo. Se è per unire o se è per prendere qualche voto in più con quelli che poi il giorno dopo si dividono da noi, non ha senso". E sul simbolo: "Non lo so, vedremo. Il simbolo del Pd e quello dell'Ulivo ce li ho nel cuore". "Io voglio aprire il Pd, il mio è un Pd a porte aperte. Detto questo -argomenta- se mettiamo in campo una lista unitaria, come ai tempi dell'Ulivo, dobbiamo intenderci per fare cosa. Se chi viene ha la nostra visione sull'economia sostenibile, sul no al Jobs Act, sulla scuola aperta a tempo pieno stiamo parlando della stessa alleanza politica. Se invece vengono da noi quelli che hanno una visione diversa allora stiamo parlando solo di un cartello elettorale e io non sono d'accordo".
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