(AdnKronos) - "Lavorando a stretto contatto, la Fao, l'Ifad e il Pam stanno facendo la differenza nelle vite e nei mezzi di sussistenza di parte della popolazione più vulnerabile del Niger", sottolinea José Graziano da Silva. "Cercheremo di rafforzarci reciprocamente e continuare a lavorare con i governi, i donatori e altri partner per incrementare il nostro intervento in tutto il Sahel e raggiungere Fame Zero", aggiunge."Gli eventi legati al clima e al suo impatto sulla sicurezza alimentare della popolazione hanno un effetto a catena sulla stabilità complessiva della regione", rileva Houngbo. "L'Ifad è impegnata a collaborare con la Fao, il Pam e il governo del Niger per colmare il divario tra aiuti umanitari e assistenza allo sviluppo di lungo termine, in modo che gli agricoltori possano essere più resistenti alle crisi e possano accedere ad alimenti nutrienti e migliorare i propri redditi in modo sostenibile"."Possiamo solo sperare che lavorando insieme riusciremo a spezzare il ciclo conflitto e fame, trattando ogni sfida umanitaria come un'opportunità per aiutare a sviluppare economie e aumentare la stabilità", rileva Beasley. "Nel Niger e in tutto il Sahel, questo è ciò che stanno facendo le nostre tre agenzie - insieme ai partner nazionali come il governo del Niger - e possiamo già vedere come questo impegno stia dando i suoi frutti".
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