Palermo, 24 mag. (AdnKronos) - Sedici ettari di terreno in territorio di Castelvetrano, nel trapanese, sequestrati e adesso confiscati agli imprenditori Cascio, regolarmente coltivati da una cooperativa sociale durante il periodo del sequestro, adesso sono in pieno abbandono. Durante il sequestro ad occuparsi dei terreni recuperandoli da uno stato pregresso di abbandono, nello specifico 7,36 ettari di vigneto (inzolia, nero d’avola e sirah) e 8,33 uliveto (nocellara), è stata una cooperativa sociale che li ha regolarmente coltivati, nel rispetto della coltura biologica garantendone sia il presidio che la continuità produttiva assicurando nel 2016, dal punto di vista occupazionale, più di 365 giornate lavorative. "Il comodato d’uso concesso alla cooperativa durante il sequestro è scaduto nel momento in cui la confisca è diventata definitiva. Di conseguenza la cooperativa è stata costretta a lasciare i beni, nonostante la disponibilità espressa sia al Comune che all’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati di una prosecuzione temporanea della gestione, nelle more dell’assegnazione secondo la normativa vigente al fine di salvaguardare la tutela del bene e l’annata agraria", si legge in una nota di Libera.
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