Venezia, 13 nov. (AdnKronos) - Basta attacchi alla libertà di stampa, no al linguaggio d’odio, agli insulti, alle minacce, comprese quelle di tagliare i fondi all’editoria. Sì a un’informazione indipendente e di qualità, al servizio dei cittadini e del loro diritto a essere informati.Una settantina di giornalisti a Venezia ha animato il presidio, promosso da Sindacato e Ordine veneti, aderendo alla mobilitazione nazionale lanciata dalla Fnsi all’indomani delle "esternazioni triviali e irricevibili del vice premier e Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio e di altri esponenti politici del M5S". Al flash mob in laguna hanno partecipato anche magistrati, giudici, avvocati e consiglieri comunali e regionali e sindacalisti, mentre hanno aderito anche parlamentari e associazioni.Nei cartelli alzati dai manifestanti, prima in piazzale Roma e poi, simbolicamente, sul vicino ponte della Costituzione, richiami forti al valore appunto della libertà di stampa e al rispetto dei lavoratori dell’informazione, che hanno la responsabilità di svolgere un’opera fondamentale per la crescita sociale e la tenuta della democrazia. “Una battaglia per un bene pubblico che vogliamo condividere con tutti i cittadini – hanno sottolineato Monica Andolfatto, segretaria Sgv e Gianluca Amadori, presidente dell’Ordine – questa è una prima risposta pubblica contro aggressioni violente e volgari, giunte purtroppo anche da un componente del Governo. Confortano, invece, le parole del presidente Sergio Mattarella, e dei presidenti di Camera e Senato che, ognuno nel loro ruolo, hanno confermato l’importanza di una stampa indipendente quale baluardo della democrazia".
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