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(AdnKronos) - Nel corso della seduta sono stati approvati alcuni emendamenti presentati dal relatore e dai consiglieri Giovanni Malanchini (Lega) e Barbara Mazzali (FdI), finalizzati a integrare e perfezionare il provvedimento. In sede di dichiarazione di voto, piena condivisione sul progetto di legge e sulla necessità di assicurare al meglio l’attività venatoria nel rispetto delle tradizioni e delle leggi vigenti è stata espressa da Paolo Franco (Forza Italia) e Barbara Mazzali (FdI). Fabio Pizzul (Pd) ha motivato la diversificazione del voto all’interno del suo gruppo con la necessità di rispondere alle specificità territoriali di cui i consiglieri sono espressione, lamentando però come sul tema sia mancata ogni forma di azione e iniziativa amministrativa da parte della Giunta regionale. Piena contrarietà è stata espressa infine da Niccolò Carretta (Lombardi civici europeisti) e Simone Verni (M5Stelle), secondo i quali il progetto di legge sarebbe in contrasto con le normative statali e comunitarie e presenterebbe il rischio di incorrere in una infrazione europea con conseguente sanzione pecuniaria a danno dei cittadini lombardi. Il progetto di legge sui richiami vivi andrà in Consiglio regionale per la sua definitiva approvazione nella seduta già calendarizzata per il 9 ottobre, insieme a quello sulla caccia in deroga approvato dalla Commissione la scorsa settimana. Quest’ultimo provvedimento consente l’esercizio della caccia in deroga durante questa stagione venatoria alle specie peppola e fringuello: per le peppole è autorizzato un prelievo massimo pari a 39mila esemplari e per i fringuelli pari a 310mila capi, effettuabile esclusivamente da parte dei cacciatori autorizzati nelle modalità da appostamento fisso o temporaneo, e in possesso della scheda di monitoraggio. Ciascun cacciatore potrà prelevare un numero massimo di 5 capi al giorno e 50 nell’arco dell’intera stagione per la specie fringuello, 5 capi al giorno e massimo di 15 stagionali per la specie peppola.





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