Palermo, 18 lug. (AdnKronos) - Sulla recente vicenda dell'ex funzionario del Sisde Bruno Contrada,"ci sono state da un lato falsificazioni e mistificazioni, dall'altra silenzio e opportunismo". E' il duro commento di Nino Di Matteo, pubblico ministero del processo trattativa Stato-mafia, nel suo intervento, ieri sera, presso la Facoltà di Giurisprudenza di Palermo per il 25esimo anniversario della strage di via d'Amelio all'incontro 'In che Stato è la mafia?'. "La Cassazione ha affermato che la pena già scontata da Contrada (per concorso esterno in associazione mafiosa, ndr) era ineseguibile" ma "la raffinata onda mediatica, partendo da presupposti falsi, vuole rappresentare la sua innocenza". E, parallelamente, "nessuna delle alte cariche della magistratura sente il bisogno di spiegare all'opinione pubblica che non è in discussione il fatto" che "un funzionario di quel livello colludeva con la mafia". "Questi comportamenti - ha ribadito Di Matteo - sono offese alla memoria dei nostri morti. Nessuno reagisce con la stessa forza" delle "prese di posizione su gravi episodi di statue danneggiate. Lì è facile reagire e prospettare l'idea di uno Stato che difende in maniera totale e omogenea la memoria dei nostri morti". Il riferimento è all'atto vandalico dei giorni scorsi ai danni della statua di Falcone.
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