Palermo, 10 nov. (AdnKronos) - 'Fioraio 300', 'Occhiali 200', 'Natale 250', 'Esso Porto 400'. Sono soltanto alcune delle voci del 'libro mastro' trovato dai Carabinieri del Comando provinciale di Palermo, nell'ambito dell'operazione antimafia che all'alba di oggi ha sgominato una organizzazione mafiosa che per anni ha taglieggiato decine di commercianti del quartiere Borgo Vecchio, nel cuore della città. Complessivamente sono venticinque i commercianti citati nel documento sequestrato dai Carabinieri. Tutti loro sono stati convocati nella caserma di Piazza Verdi, e diciotto di loro, per la prima volta, hanno ammesso di essere stati costretti per anni a versare la cosiddetta 'messa a posto' al clan mafioso della zona. Hanno ammesso in diciotto di avere dovuto pagare il pizzo. Per gli altri, che hanno negato persino l'evidenza, si profila l'iscrizione nel registro degli indagati per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra. Piccole somme, che quasi mai raggiungevano i cinquecento euro, ma non sfuggiva nessuno al racket del pizzo a Borgo Vecchio. A raccontare i retroscena del pagamento del pizzo è stato in questi mesi, durante lunghi interrogatori, il neo pentito di mafia Giuseppe Tantillo, figlio del Borgo Vecchio, che è stato rinnegato dalla famiglia dopo che si era sparsa la notizia della sua collaborazione.
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