30 gennaio 2019 - 15:54
Migranti: fonti M5S, tema non è salva-Salvini ma se mandare governo a processo
Roma, 30 gen- (AdnKronos) - "Qui non si tratta né di una immunità né di un 'salva-Salvini'. Si decide se legittimare o meno un atto di governo compiuto da un ministro". Così, parlando di un "grande equivoco", a quanto apprende l'Adnkronos i senatori M5S in Giunta per le immunità del Senato hanno ieri affrontato il nodo Diciotti con il vicepremier Luigi Di Maio, che non ha nascosto loro loro la sua grande sorpresa "sul dietrofront di Salvini", di cui lui stesso è venuto a conoscenza nella lettera del responsabile del Viminale pubblicata ieri sul Corsera.I parlamentari hanno esordito dicendo subito che in giunta "non si tratta decidere sull'immunità di Matteo Salvini, ma sul legittimare o meno un atto di governo compiuto dal ministro". Il quesito, su questo, è chiaro: verterà infatti sull'esistenza di un interesse superiore compiuto nell'esercizio di governo o se il ministro abbia agito come privato cittadino per i suoi interessi. "È chiaro - hanno rimarcato i senatori grillini - che se fosse stato corruzione o peculato lo avremmo mandato subito a processo. Ma si tratta di un'altra questione, e per di più senza precedenti. Mai si è stati chiamati a legittimare un'azione di governo davanti ai giudici". In ogni caso, ragionano le stesse fonti, il procedimento è lungo. Le decisioni verranno prese nei prossimi giorni, dopo aver ascoltato lo stesso Salvini in Giunta e dopo aver letto la memoria dello stesso Di Maio, del premier Giuseppe Conte e del ministro Danilo Toninelli, dove, nero su bianco, i tre si assumeranno le proprie responsabilità. Ma la svolta sembra ormai dietro l'angolo.