dettaglio - Affaritaliani.it

Milano, 20 nov. (AdnKronos) - La web tax potrebbe far sentire il suo peso sull'economia italiana con una perdita di produttività fino a 2 miliardi di euro nell’arco di un triennio e quasi 17.000 addetti in meno. E' quanto emerge in un'indagine Netcomm, il consorzio del commercio digitale italiano, che riunisce oltre 300 aziende di diverse dimensione, nazionali e internazionali.Nel marzo 2018, la Commissione europea ha presentato una proposta legislativa per introdurre norme comuni destinate a consentire la tassazione dei profitti delle aziende protagoniste dell’economia digitale. Con la legge di Bilancio 2017 anche l'Italia ha elaborato una proposta di web tax che prevede, a partire dall'1 gennaio 2019, l’applicazione di un’imposta del 3% sui servizi digitali B2B, nei confronti di stabili organizzazioni di soggetti sia residenti che non residenti nel territorio. "Al momento non è stato emanato dal Governo italiano un decreto per la definizione degli ambiti di applicazione di questa imposta e il quadro normativo europeo appare ancora estremamente incerto. Le attuali norme sulla tassazione delle società non sono adatte alle realtà della moderna economia e certamente questo è un problema globale che richiede una soluzione globale", spiega Roberto Liscia, presidente Netcomm. L'analisi affidata alla società di consulenza Prometeia ha permesso di elaborare molteplici scenari accomunati dall’effetto negativo che la web tax sembra avere sulle imprese dell’e-commerce in Italia e sui relativi livelli di occupazione. In particolare, nello scenario di maggiore impatto (con ipotesi di traslazione completa dell’imposta, maggiore elasticità della domanda ai prezzi, effetti sugli investimenti e base imponibile più ampia), in un triennio la produzione risulterebbe inferiore fino a circa 2 miliardi di euro rispetto allo scenario base senza imposta, con un’incidenza dello 0,06% sulla produzione complessiva dell’economia.L'impatto negativo sull’occupazione del settore arriverebbe a una perdita di circa 17 mila addetti, lo 0,07% del totale di riferimento, a fronte di un maggior gettito fiscale di poco superiore a 250 milioni di euro. Ma anche nel quadro migliore i livelli mostrano una diminuzione di produttività di circa 164 milioni di euro e una riduzione dell’occupazione di circa 1.550 addetti. "I dati della ricerca riflettono le preoccupazioni più volte espresse da Netcomm in merito all’applicazione di una tassazione che contribuirebbe ad allargare il gap sulla competitività con gli altri paesi europei e sui mercati internazionali", afferma Liscia. La web tax "ha in sé diversi elementi recessivi che si tradurrebbero nell’aumento dei prezzi per i consumatori e in un decremento dell’occupazione. Non dimentichiamo che il settore dell’e-commerce in Italia da diversi anni continua a crescere a due cifre rispetto al canale fisico, con un impatto sul Pil dell’1,6%, facendo registrare una bilancia positiva dell’export che oggi è di circa 4 miliardi di euro e contribuendo a creare posti di lavoro con un alto livello di alfabetizzazione". Come esperti del settore e-commerce, "siamo favorevoli all’applicazione di un’imposta sulle società che operano nel mercato digitale purché essa sia basata sui profitti e non sui fatturati e a parità di condizioni nel contesto fiscale, in modo che le imprese siano tassate in modo equo e non discriminatorio". Un altro aspetto che deve essere considerato "è la protezione delle imprese: la web tax metterà inevitabilmente le aziende europee in una posizione di svantaggio rispetto a quelle non Ue, perché attualmente non disponiamo di mezzi legali per garantire l’applicabilità della tassa nei confronti di società fuori dai confini europei. Le imprese e in particolari le pmi, alla base del tessuto economico italiano, devono poter crescere e innovare: la web tax disincentiverebbe la loro espansione e gli ulteriori investimenti, ancora una volta con effetti dannosi sulla competitività dell’Ue e perdita di posti di lavoro", conclude Liscia.





in evidenza
Tra gli uomini più invidiati del momento: ecco chi è il marito manager di Annalisa

Ritratto di Francesco Muglia

Tra gli uomini più invidiati del momento: ecco chi è il marito manager di Annalisa

in vetrina
Affari in rete

Affari in rete

Gli Scatti d’Affari

Generali, apre alla comunità l'Oasi Gregorina affiliata al WWF

Gli Scatti d’Affari

Banca Ifis lancia 'Ifis art', il progetto volto alla valorizzazione dell'arte

Gli Scatti d’Affari

Vittoria Assicurazioni vicina alle donne nella lotta alla prevenzione

Gli Scatti d’Affari

Lutech inaugura a Milano la nuova sede: entro il 2024 previste 800 assunzioni

Gli Scatti d’Affari

Sicilia, Edison inaugura un nuovo impianto fotovoltaico da 41 MW

Gli Scatti d’Affari

MDW 2024, Eni presenta l'installazione "sunRICE – la ricetta della felicità"

Gli Scatti d’Affari

Hisense partecipa alla Milano Design Week 2024: apre Hisense Innovation Marke

Gli Scatti d’Affari

Milano Design Week 2024, IKEA: inaugurata la mostra-evento ‘1st’

Gli Scatti d’Affari

Mattel Creations presenta ‘Barbie x Kartell seating collection’

Gli Scatti d’Affari

Gruppo FS, presentato il progetto 'Stazioni del Territorio'

Guarda gli altri Scatti
motori
Renault avvia colloqui tecnologici con Li Auto e Xiaomi in Cina

Renault avvia colloqui tecnologici con Li Auto e Xiaomi in Cina

I sondaggi di AI

Travaglio, Sallusti & co. Sei stanco di vederli sempre in tv?


Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.