(AdnKronos) - Roma. "Che oggi ci sia una crisi della rappresentanza collettiva è un dato di fatto ma sono anche convinta che le fila si ricomporranno, anche se magari in una maniera diversa. Credo che il ruolo sindacale vedrà una nuova rinascita e questo avverrà quando la realtà presenterà il conto, quando maturerà la consapevolezza che populismo e demagogia non servono a risolvere i problemi dei lavoratori. Secondo me questo è un fattore genetico nei lavoratori di questa regione, è già nel loro dna, andrà solo riscoperto". Così Cristina Raghitta, segretario generale della Filca-Cisl Emilia-Romagna (edili), parlando all’AdnKronos commenta il quadro tratteggiato dall’indagine sul lavoro condotta dall'Osservatorio Via Emilia, che descrive una deriva individualista in una regione, l’Emilia-Romagna, che storicamente ha avuto una forte presenza sindacale. "Questa deriva – spiega Raghitta – è un lungo percorso che non nasce oggi, non nasce con questo governo, è una disintermediazione che punta al rapporto diretto compromettendo il ruolo e l’efficacia dei corpi intermedi di rappresentanza". Tuttavia, "un governo che punta a voler bloccare qualunque opera pubblica o infrastrutturale, e in Emilia-Romagna ce ne sono diverse già approvate, con fondi già stanziati, senza una logica reale, sta generando disillusione. Molte delle persone che rappresentiamo hanno effettivamente votato questo governo, ciononostante ora quelle stesse persone ci chiedono di essere tutelate rispetto al governo che hanno votato".
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