(AdnKronos) - In molti paesi dell'area dell'Ocse, rileva l'organizzazione internazionale, "le creazioni di nuove imprese sono tornate ai livelli precedenti la crisi finanziaria". Tra il 2010 e il 2016, "le pmi guidavano la crescita dell’occupazione nel mercato dei servizi, in particolare nel commercio all’ingrosso e al dettaglio. La maggior parte dei nuovi ingressi e la creazione di posti di lavoro ha avuto luogo in settori che registrano livelli di produttività inferiori alla media e le nuove imprese sono spesso di più piccole dimensioni (di conseguenza sono propense a essere meno produttive)". Inoltre, i divari di produttività tra imprese più piccole e più grandi sono aumentati, a livello aggregato di attività, anche se i risultati delle pmi superano quelli delle grandi imprese nel settore dei servizi, in molti Paesi.Dal momento che l’attuale dinamica delle imprese incide negativamente sul reddito e sul benessere materiale, osserva l'Ocse, "possono sorgere preoccupazioni circa le possibilità di istruzione e di formazione della manodopera, la sostenibilità dei sistemi pensionistici, l’ampiezza della base imponibile e l’accettazione del cambiamento tecnologico e della globalizzazione da parte del pubblico".
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