Roma, 18 set. (AdnKronos) - La giornata è iniziata subito calda, con Carlo Calenda che parla di un Pd a cui serve uno "psichiatra": "Quello che importa" ai dirigenti "è il congresso. Sta diventando un posto in cui l'unico segretario che si dovrebbe candidare è il presidente dell'associazione di psichiatria". Per errore, viene attribuita all'ex-ministro anche la frase: "Il Pd merita l'estinzione". Ma, prima che arrivasse la rettifica, Maurizio Martina sbotta: "Adesso basta, chiedo a tutti più generosità e meno arroganza. Il Pd è l'unico argine al pericolo di questa destra". E fa un appello in vista della manifestazione del 30 settembre a Roma: "È possibile chiedere a tutti i dirigenti nazionali del mio partito una mano perché la manifestazione del 30 sia grande, bella e partecipata?". In serata, arriva Nicola Zingaretti: "Credo che adesso dobbiamo fare tutti uno sforzo perche' il 30 settembre diventi una grande giornata di riscossa democratica e popolare". Un appello condiviso anche dall'ala renziana che, tuttavia, resta innanzitutto concentrata sullo sfidante da contrapporre al congresso al presidente della regione Lazio. Oggi a Montecitorio, era tornato a girare con insistenza il nome di Graziano Delrio. Il capogruppo ha ripetutamente respinto l'invito. Eppure, chi ci ha parlato nelle ultime ore, riferisce di un no meno granitico.
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