(AdnKronos) - "Quando Denise è scomparsa o, meglio, sequestrata - ricorda - fui io a girare per le strade e ad affiggere le locandine con le immagini della mia bambina. Ho mobilitato l'Italia intera, le sue foto sono state appese sui treni, sugli autobus e su tutti i mezzi di trasporto, ma è stata una mia iniziativa personale. Da allora sono nate diverse associazioni e si sono moltiplicate le campagne di sensibilizzazione, ma ancora c'è tanto da fare". Un esempio? "Servirebbe un reparto speciale delle forze dell'ordine che si occupi proprio dei casi di persone scomparse - dice -, personale specializzato che sappia come muoversi nelle prime 48-72 ore che sono fondamentali nelle ricerche e durante le quali si possono acquisire elementi preziosi per le indagini". E poi, è la tesi di mamma Piera, occorre una maggiore collaborazione. "Spesso si lavora a 'camera stagna', serve invece una condivisione delle informazioni, anche a livello internazionale" avverte. Infine, il tema della durata delle ricerche. "Non esiste la ricerca nel tempo - spiega -, se una persona scomparsa non viene ritrovata non c'è fisicamente una squadra di persone che continua a cercarla negli anni. Nel caso arrivino alla famiglia delle segnalazioni queste vengono verificate ma una volta terminate le verifiche, cala di nuovo il silenzio. Le leggi dovrebbero essere 'svecchiate', rese attuali" conclude.
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