Palermo, 13 nov. (AdnKronos) - "Facciano le indagini e si vedrà quello che verrà fuori". Lo ha detto all'Adnkronos Alfredo Morvillo, Procuratore capo di Trapani e fratello di Francesca Morvillo, commentando la notizia del ritrovamento di tracce di Dna di donna sul luogo della strage di Capaci, in cui la sorella morì insieme con il giudice Giovanni Falcone e i tre agenti della scorta. Le tracce genetiche riconducibili a una persona di sesso femminile sarebbero state accertate su alcuni reperti recuperati dalla polizia scientifica, come scrive oggi 'Repubblica', nei pressi del luogo dove avvenne la strage di Capaci il 23 maggio del 1992. I reperti "4A" e "4B" sono due guanti in lattice che vennero trovati a 63 metri dal cratere provocato dall'esplosione assieme a una torcia e a un tubetto di mastice. I magistrati della Procura di Caltanissetta, che conducono le indagini sulla strage, li hanno affidati a uno dei maggiori esperti del settore, Nicola Resta, docente di genetica medica dell'università di Bari, che è arrivato a queste conclusioni. Dai guanti in lattice il perito ha estrapolato i codici genetici "di almeno altri tre individui dove pero' la componente femminile attribuibile a un o più soggetti di sesso femminile risulta essere maggiormente rappresentata". La consulenza è agli atti del processo per la strage di Capaci che si sta celebrando a Caltanissetta davanti alla Corte d'assise.
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