(AdnKronos) - Ma dopo i cinque anni alla guida della Regione resta anche un grande rimpianto. "Avrei voluto fare il reddito di cittadinanza - ammette - ma ancora aspetto i soldi da Roma". Perché per l'ex sindaco di Gela eletto cinque anni fa governatore dell'Isola "una misura di sostegno al reddito andava fatta. Quando ci siamo insediati - ricorda - non c'era un centesimo, abbiamo trovato una situazione drammatica e abbiamo dovuto mettere a posto i conti. Quando il bilancio finalmente è stato risanato il mandato era finito. Peccato... Ho lavorato per gli altri e mi auguro che chi verrà dopo di me attivi questa misura perché adesso ci sono oltre 300 milioni di euro stanziati". Al suo successore Crocetta raccomanda di "agire con umiltà e di non farsi prendere dall'arroganza del potere", ma, soprattutto, di "non abbandonare la politica di rigore e rilancio dell'efficienza amministrativa. E' necessario non annullare i sacrifici fatti per rimettere in carreggiata la macchina amministrativa. Adesso ci sono anche le risorse per rilancio della Regione: due miliardi in più dallo Stato, la programmazione europea, i fondi del Patto per il Sud. Indietro non si torna. Non mi pento di essermi candidato cinque anni fa. Sono stati anni difficili ma sono uscito indenne da attacchi spaventosi. Se non avessi accettato quella candidatura i conti della Sicilia non sarebbero mai stati risanati. Ho trovato uno scenario terrificante e lascio una Regione con i conti in ordine. Sono fiero di quello che ho fatto".
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