(AdnKronos) - “Mi chiedo tuttavia, prosegue l’assessore – se un emigrato italiano in un paese extra Ue, intenzionato a domandare l’erogazione di una prestazione sociale, trovasse difficoltà a ottenere la documentazione dal consolato o dall’ambasciata, contro chi dovrebbe protestare? Contro la diplomazia italiana o contro l’amministrazione del paese che lo ospita? Non sarà che si sta riproducendo il solito paradigma? Se la norma è varata da un ‘civile’ governo di centrosinistra è sacrosanta, se la applica un governo di centrodestra è ‘discriminatoria’ e ‘anticostituzionale’? E ancora: ci possiamo basare sull’autocertificazione per valutare l’effettivo stato di bisogno di centinaia di migliaia di residenti veneti di origine extracomunitaria? E come effettuare controlli fuori dai confini nazionali ed europei?”.“In ogni caso, nessun aggravio per i Comuni – conclude l’assessore - Spetta ora alla Regione verificare la corretta compilazione delle domande di contributo e della documentazione sulla situazione patrimoniale dei richiedenti”.
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