(AdnKronos) - Ecco perché, secondo Lo Bello, "la vera discontinuità, per usare un termine oggi abusato, è rappresentata da Crocetta e dal suo governo. Bisognerebbe rivendicare continuità, al contrario, perché i grandi ostacoli che sono stati posti, anche all'interno della stessa maggioranza al governo, hanno impedito a questo esecutivo di fare tutto quello per cui era stato voluto. C'è sicuramente tanto ancora da fare, ma tanto è stato fatto. Oggi la Sicilia è un'Isola appetibile". Guardando al passato la fedelissima di Crocetta rintraccia il seme di una freddezza verso il governatore da parte degli alleati che negli ultimi mesi è diventata aperta ostilità. "Questo è stato un governo - racconta - che sin dalle primissime battute ha affrontato dentro la stessa maggioranza che lo sosteneva una certa ostilità". E la smania del governatore di cambiare la squadra di governo? I continui rimpasti che hanno portato a un totale di 50 assessori durante la legislatura? "Questa è la prima grande bugia - dice Lo Bello -. Il presidente Crocetta avrebbe tenuto la prima giunta sino a oggi con l'unica eccezione forse di Zichichi perché non era molto presente durante le giunte. A chiedere i continui rimpasti sono stati i partiti". Così nella giunta di tecnici sono entrati i politici. "Il presidente non voleva i deputati perché sin da subito ha chiesto 'assessori a tempo pieno' e questo ha creato fibrillazioni nei partiti di maggioranza". Insomma ai rimpasti Crocetta è stato costretto dalle forze politiche e questo, è la tesi del vice presidente della Regione, "lo dimostra il fatto che da due anni, da quando cioè sono entrati i deputati in giunta, non si parla più di rimpasto".
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