Roma, 22 feb. (AdnKronos) - "La riforma del trasporto pubblico locale muove un importante passo". Ad esito di un lungo lavoro, che ha visto coinvolti il ministero dei Trasporti e la Conferenza Stato-Regioni, si legge in una nota del ministero, si è definitivamente raggiunta l’intesa sul modello di calcolo dei costi standard, oggetto del primo dei tre decreti attuativi della riforma compiuta con decreto Legge n. 50/2017, che dovranno traghettare il trasporto pubblico in Italia verso obiettivi di efficienza, e soprattutto, verso l’abbandono dell’anacronistico criterio della spesa storica, quale unico parametro di riferimento per la ripartizione tra le Regioni del Fondo per il contributo dello Stato ai costi del trasporto pubblico locale. Il costo standard riflette il costo del servizio, opportunamente specificato ed erogato a prestabiliti livelli di qualità, assumendo condizioni operative efficienti. Le principali variabili prese in considerazione per la definizione del modello sono la velocità commerciale, la quantità di servizio offerta ('bus-km di servizio' o 'posto a sedere-km di servizio') e il grado di ammodernamento del parco rotabile. Il riconoscimento degli ammortamenti del materiale rotabile, in particolare, rappresenta un elemento di assoluta novità, al fine di remunerare tutti i fattori produttivi necessari alla fornitura di servizi di Tpl e garantire il rinnovo periodico del mezzi.
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