(AdnKronos) - I successivi accertamenti effettuati tramite gli uffici di tutela nonché attraverso la preziosa testimonianza di anziani fedeli e devoti alla Chiesa di Campagna Lupia e l’ulteriore acquisizione di documentazione risalente a riproduzioni fotografiche effettuate prima del furto, confermavano in maniera inconfutabile ed incontrovertibile la perfetta corrispondenza dell’opera in accertamento sequestrata con quella trafugata nel lontano 1966. Nel corso delle indagini è emerso che, dopo il furto e la ricettazione della scultura, la stessa ha avuto diversi passaggi di proprietà che hanno interessato diverse regioni italiane fino alla sua ultima destinazione, il Centro Italia dove è stata individuata e recuperata. Visto il tempo trascorso dal furto non si può escludere che l’opera abbia avuto anche eventuali passaggi su mercati internazionali, considerato che tale la tipologia iconografica è ampiamente diffusa e apprezzata in tutta Europa. Il valore storico artistico e culturale e soprattutto religioso del gruppo scultoreo recuperato al patrimonio culturale nazionale e alla venerazione pubblica naturalmente è inestimabile, ma può essere complessivamente indicato in termini economici in circa 450.000 euro.
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