(AdnKronos) - Linee diverse quindi che domani dovranno trovare necessariamente una sintesi nelle Aule parlamentari, per esprimere un chiaro mandato nei confronti del governo. Sullo sfondo poi l'autorevole posizione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che la settimana scorsa ha ricordato che all'Italia sono richiesti "senso di responsabilità e chiarezza su una linea condivisa con tutti i nostri alleati e tutti i nostri partner dell'Unione europea". E "nella scelta che si propone non vi può essere né incertezza né esitazione: la scelta tra volontà popolare e richiesta di autentica democrazia da un lato, e dall'altro la violenza della forza e le sofferenze della popolazione civile"."In Parlamento -ha annunciato invece nei giorni scorsi Silvio Berlusconi- cercheremo di imporre al governo con il voto un cambio di linea e l’immediato riconoscimento del Presidente venezuelano legittimo". Una posizione formalizzata nella mozione presentata al Senato, in cui si chiede al governo di "riconoscere Juan Guaidó come legittimo Presidente ad interim della Repubblica del Venezuela, per arrivare, nel più breve tempo possibile, ad elezioni presidenziali con le dovute garanzie democratiche e con la presenza e la vigilanza degli osservatori degli organismi internazionali".Una linea condivisa anche in altre mozioni depositate a Palazzo Madama: quella a prima firma di Pier Ferdinando Casini; quella di Fratelli d'Italia (che ha elaborato un analogo documento anche alla Camera), quella del Pd. Quest'ultimo, con una mozione presentata anche alla Camera, chiede al governo di "adottare la posizione comune europea e sostenere, in tutte le sedi, le iniziative che l'Unione europea vorrà intraprendere per garantire al più presto il ripristino della democrazia e dello stato di diritto".