(AdnKronos) - La metà delle organizzazioni di volontariato dichiara introiti inferiori a 5mila euro, un quarto dichiara un volume di entrate fra i 5 e i 20mila euro, un quarto un volume superiore a 20mila euro. Solo 103 su 1.168, quindi l’8,8 per cento, riesce a darsi una struttura operativa stabile, con lavoratori retribuiti. Dall’analisi dei bilanci delle organizzazioni di volontariato è emerso un dato significativo: c’è una scarsa propensione a una rendicontazione trasparente o, almeno, a fornire dati finanziari rigorosamente controllati e pubblicamente approvati. Questo è venuto fuori dal fatto che "nella maggioranza dei casi, pur disponendo di un proprio bilancio, non vengono indicate né le entrate o i proventi, né le uscite o gli oneri" spiega Giuseppe Campana, uno degli autori della ricerca.L’età media dei presidenti delle organizzazioni di volontariato siciliane è pari a 53 anni, la metà di essi è attivo nel mondo del volontariato almeno da 13 anni (un quinto lo è da oltre 20 anni), nel 64,4 per cento dei casi è un uomo, il 34,8 per cento dichiara di possedere un titolo di studio pari alla laurea (27,4 per cento) o a una specializzazione post lauream (7,4 per cento). Le organizzazioni di volontariato attive in Sicilia dichiarano che, alla fine del 2014, tra le loro file si potevano contare 131.837 soci (51.292 donne), 23.054 volontari (11.538 donne) e 1.890 giovani del servizio civile (1.030 donne).
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