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Roma, 18 set. (Adnkronos/Labitalia) - Nel 2016 la spesa complessiva per pensioni, sanità e assistenza è stata di 451,903 miliardi di euro contro i 447,36 miliardi del 2015 (+4,5 miliardi pari al +1% circa): pari a 181,225 miliardi di euro (176,303 nel 2015, con una crescita del 2,75%) la quota finanziata da contributi sociali versati dalla produzione, a fronte di una restante quota pari a circa 270,678 da erogare ricorrendo alla fiscalità generale (e quindi ricorrendo alle tasse pagate). E' quanto emerge dall’Approfondimento 2018 sulle 'Dichiarazioni dei redditi ai fini Irpef 2016 per importi, tipologia di contribuenti e territori e analisi Irap', realizzato dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali e sostenuto da Cida, Confederazione Italiana Dirigenti e Alte Professionalità. Il rapporto è stato presentato al Cnel. Il risultato, sottolineano gli autori del Rapporto (Alberto Brambilla e Paolo Novati), è che "per finanziare la spesa per la protezione sociale sono occorse anche tutte le imposte dirette - l’Irpef (ordinaria, regionale e comunale), l’intero importo di Ires, Isos e Irap - e ulteriori 40,1 miliardi (34,5 nel 2015)". "Se di questo importo 32,5 miliardi derivano da contribuzioni Inail e altre prestazioni temporanee, i restanti 7,6 miliardi sono da ricavare attingendo alle imposte indirette, vale a dire Iva e accise", spiegano."Una situazione indubbiamente difficile -commenta Brambilla- e che lo diventa ancor di più se si considera che il nostro Paese non vive uno dei suoi momenti migliori neppure sotto i profili di finanza pubblica, occupazione e produttività".Ma come si finanzia quindi il “generoso” sistema di welfare italiano? Nel dettaglio, si legge nel Rapporto, il totale dei redditi 2016 dichiarati ai fini Irpef tramite i modelli 770, Unico e 730 ammonta a 842,977 miliardi di euro, 10 in più rispetto al 2015, con un incremento di circa l’1,2%, e 25,7 in più rispetto al 2014. Su questi redditi sono stati complessivamente versati ai fini Irpef 163,377 miliardi di euro (al netto del bonus da 80 euro, di cui beneficiano ben 11.468.245 di contribuenti, per uno sconto totale sull’Irpef pari a 9,367 miliardi di euro), rispetto ai 162,750 miliardi dell’anno precedente, dei quali 146,680 - pari all’89,78% del totale - per Irpef ordinaria, 11,948 miliardi per l’addizionale regionale - pari al 7,31% del totale - e 4,749 miliardi - pari al 2,91% del totale - per l’addizionale comunale (stabili rispetto al 2015). Fatto 100 il totale dei redditi e l’Irpef dichiarata nel 2008, nel 2016 i valori sono pari rispettivamente a 107,72 e 103,77. Se non ci fosse stato il bonus Renzi, le imposte avrebbero raggiunto il valore di 109,72. In pratica, mentre la spesa per il welfare aumenta, si riduce di circa 6,448 miliardi il finanziamento a mezzo di Irpef ordinaria.





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