Treviso, 26 apr. (AdnKronos) - "Io sono un leghista Doc, da sempre, e resto fedele al vangelo della Lega del 1994: Dio, Patria, famiglia, il resto non mi scalfisce. E posso guardare dritto negli occhi chiunque per 22 anni di amministrazione di Treviso più che trasparente. Il resto non mi interessa, e non mi interessano le discussioni, le polemiche e cosa dicono gli altri". Così all'Adnkronos l'ex sindaco-sceriffo di Treviso, Giancarlo Gentilini, replica alle dichiarazioni del segretario provinciale del Carroccio di Treviso, Dimitri Coin, secondo il quale Giancarlo Gentilini non sarebbe più rappresentativo dell'idea di leghismo. Gentilini da parte sua aveva detto che di sicuro il candidato sindaco della Lega a Treviso dovrà avere la mia benedizione", scatenando la reazione dei vertici del Carroccio secondo i quali "la lista presente nel Consiglio Comunale di Treviso a nome Gentilini non sarà più di appoggio alla Lega Nord". E Gentilini aveva criticato anche il metodo in tema di nomine nelle aziende pubbliche stigmatizzando: "Io non accetto diktat da nessuno, tanto più da un movimento che si è trasformato in un partito, lascio al popolo la decisione: ai posteri la non ardua, ma facile decisione...", conclude.
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