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Pensotti Varese, ecco come salvare l'azienda

In questi  giorni la Sices 1958, un gruppo storico del varesotto ha presentato il concordato di una sua partecipata , la Pensotti FCL al tribunale di Varese, in attesa dell’ammissione. Una vicenda  emblematica da osservare. Ne parliamo con Salvatore Passaro impegnato su di un piano industriale e finanziario da presentare a fondi e investitori. Cercare di  salvare gioielli come la Pensotti FCL o la Sices spa sembra un’ operazione complessa a vederla da fuori, quasi impossibile: parliamo di salvare 160 famiglie. Ogni cosa impossibile è dovuta

Quali sono state le ragioni della crisi?
"L’analisi fatta insieme allo studio Incipit delle dott.ssa Ferraro, mio partner in questa operazione  evidenzia un combinato di finanza e errori manageriali. Errori, non colpe, altamente probabili quando si affrontano per la prima volta commesse da 350 milioni per esempio. A slavina poi è stato un crescendo di situazioni critiche esplose durante la recente crisi economica".

Perché salvarla?
"Non dovrebbe essere una domanda ma una motivazione. Pochi hanno sentito parlare della boiler valley, un agglomerato industriale del varesotto con aziende leader nel mondo per impiantistica. Pensotti è una di queste, forse la migliore . Una reputation mondiale di alto valore, referenze che valgono milioni".

Chi crede che possa essere adeguato per un operazione del genere...
"Il quadro che abbiamo davanti è chiaro, la Cina sta investendo in Africa in infrastrutture quasi 100 miliardi di euro. Parliamo di conurbazione e mobilità. Inceneritori, caldaie a biomassa, caldaie per smaltimento rifiuti, per raffinerie. Noi possiamo servire le aziende cinesi con la nostra manifattura di precisione su tutto il funnel di produzione dalle piccole alle grandi caldaie". 

Una prospettiva importante...
"L’Africa siamo noi. E’ il continente più vicino all’italia, per alcuni aspetti più dell’europa. Il sistema è lì sotto gli occhi: Varese, Porto di Genova,Officin edi  Porto Torres in Sardegna  ( di proprietà della Sices)
Con noi I cinesi eliminano Suez e fabbricano componenti direttamente qui in Italia. A porto Torres carichiamo in banchina dall’officina da 60 a 1000 tons di componenti Questa è industria.  Questa è la visione di cui abbiamo bisogno, Da li il passo è breve, partire da Sices e da Pensotti per agglomerare altre industrie o con merger o con partnership industriali .Penso ad una regia unica sul commerciale, con commesse diversificate per settore e efficienza di operatività sul piano internazionale".

Che cosa serve?
"I grandi gruppi italiani dovrebbero cogliere questa opportunità ma servono  investitori industriali seri, non squali né iene. Dobbiamo mettere in sicurezza prima la forza lavoro e gli ingegnieri, cioè operatività e  know how. Poi iniziare ad accettare le commesse che sono arrivate e che oggi per mancanza di fideiussioni non possiamo sbloccare. Le banche possono aiutarci. Si può rientrare dell’esposizione in 10 anni e vincere già al primo anno". 

E la politica?
"Può tutto.  Ed oggi credo che abbiamo uomini e volontà per fare tutto il possibile".

Ma lei ha parlato di fare l’impossibile...
"Quello è compito mio".

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    boiler valley


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