5S, Di Maio: "Superticket via entro giugno". Parapiglia attivisti-giornalisti
"Questo massacro che sta accadendo ha visto la morte di un'attivista del Partito del futuro siriano, la vorrei salutare con un applauso per quello che ha fatto". Apre così Luigi Di Maio il suo intervento conclusivo a "Italia a 5 Stelle", la manifestazione dei grilini che quest'anno si è chiusa a Napoli e che ha festeggiato i 10 anni di vita del Movimento. Un intervento che parte da un omaggio a Hevrin Khalaf, attivista curda che ha lottato per le donne, uccisa in un attacco in Turchia, raid definito "inaccettabile". "E' inutile che ci vengano a dire che lo fanno per combattere il terrorismo, tutte le guerre di questi anni lo hanno fatto aumentare, quello che fa la Turchia e' inaccettabile", aggiunge.
Poi i temi di governo alla vigilia di un Cdm che si terrà domani e avrà all'ordine del giorno la legge di bilancio.
"Sanità, via superticket entro meta' del 2020". "Il superticket una delle nostre battaglie, nella legge Di bilancio, a inizio 2020 o al massimo entro la meta' del 2020 deve sparire per le famiglie".
"Per i grandi evasori serve carcere o confisca". "Sul carcere ai grandi evasori, vedrete che diranno che vogliamo mandarli tutti in galera. Quando qualcosa non va bene utilizzano sempre lo strumento del terrorizzare: ma se uno ha emesso fatture false per oltre 100mila euro do una multa Di 40-50 mila euro lui sta sempre in attivo, se evade per un milione Di euro ancora Di piu'. Non si dica che e' una misura contro i commercianti: possiamo colpire i grandi evasori con due modi, il primo e' la galera il secondo e' la confisca, 'ovvero mi prendo cio' che hai preso'".
"Legge elettorale non e' scusa per restare governo". "Non restiamo al governo perche' costretti, ma finche' si possono fare le cose con i voti. Quando i voti in Parlamento non ci sono piu' possiamo anche andare a votare, c'e' una legge elettorale operativa. Per carita', la legge elettorale va toccata" dopo la riforma sul taglio dei parlamentari "ma non deve essere uno strumento per restare obbligatoriamente al governo".
"M5S, a dicembre si vota su nuova organizzazione". "La riorganizzazione non serve ai parlamentari, agli attivisti, o agli eletti, ma serve a una Regione come questa dove se c'e' un problema un cittadino non sa con chi parlare del Movimento. Dal 12 ottobre all'11 novembre tutte le persone che vogliono far parte della nuova squadra dovranno presentare i loro progetti". E dopo la valutazione delle candidature, "a dicembre si votera'" per la riorganizzazione nazionale e regionale del Movimento.
"Non proponiamo alleanza con Pd ma patti civili". "Quella umbra non e' un'alleanza. Molti mi dicono 'Luigi ma allora non possiamo parlare piu' male del Pd?' E io dico 'tu puoi farlo, ma sei sicuro che serva ancora parlare male degli altri?'. Noi non proponiamo alleanze regionali con il Pd, noi al massimo proporremo altri patti civili, per liberare le Regioni dalle correnti, dai partiti".
Agli attivisti dice: "Noi abbiamo fatto tanti errori ma in dieci anni non vi abbiamo mai tradito".
"Un saluto a Di Battista, siamo tutti con te". "Voglio mandare un grande saluto Alessandro Di Battista e gli mando un grande abbraccio, siamo tutti con te". Lo dice Luigi Di Maio concludendo il suo intervento a Italia 5 Stelle alla quale Di Battista e' mancato per motivi familiari.
Parapiglia, infine, tra militanti e giornalisti a Italia 5 Stelle all’arrivo di Virginia Raggi. La sindaca di Roma, al suo arrivo, è stata subito fermata da decine di giornalisti e attivisti, con i secondi che tentavano di impedire ai primi di fare domande. «Fatemi parlare un minuto con i cronisti, poi vengo a salutarvi»; ha detto Raggi ma la situazione è precipitata all’arrivo di Filippo Roma de Le Iene: «venduto, venduto», hanno urlato gli attivisti. La sicurezza ha quindi scelto di portare la Raggi nel retropalco per evitare che la situazione peggiorasse.
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