Addio, prof Rossi. Fu molto polemico con D'Alema premier
Durante "Calciopoli" decise la retrocessione in B della Juventus e lo scudetto all'Inter
È morto ieri, a 86 anni, il noto giurista Guido Rossi, che fu presidente di Consob e Telecom e commissario della Figc dopo "Calciopoli". La sua guida del mondo del pallone provocò forti polemiche a causa del fatto che lo scudetto del 2006 venne revocato alla Juventus degli Agnelli, retrocessa in serie B, e assegnato all'Inter. E del CdA del club di Moratti il professor Rossi aveva fatto parte per 4 anni. Ma Rossi fu una persona perbene e lavorò, con passione e intelligenza-con al suo fianco giovani e valorosi professionisti, in primis l'avv. Nicoletti-per riportare onestà e lealtà nel mondo del calcio, scosso dal ciclone delle gare truccate e degli arbitraggi "telecomandati".
Anche nel mondo politico, il giurista milanese suscitò molte discussioni, quando definì Palazzo "l'unica merchant bank dove non si parla inglese”.
Erano i tempi in cui D’Alema-succeduto nel 1998, come premier, a Prodi, nel 1998, grazie al "ribaltone" dei seguaci di Mastella e ai voti dei "quattro gattoni" di Cossiga- a Borsa aperta, nel febbraio 1999, diede la sua "benedizione" all’imminente scalata ostile di Roberto Colaninno a Telecom Italia. Un’operazione che il direttore generale del Tesoro, Mario Draghi, avrebbe potuto stoppare, ma venne bloccato da un ordine di D’Alema, come scrisse il Corriere della Sera del 21 febbraio 2005.
Poi arrivarono i giorni della Unipol di Giovanni Consorte, a cui il nemico di Veltroni consigliò molta attenzione sulle comunicazioni. Fu l'epoca in cui la compagnia assicurativa "rossa" puntò alla Banca Nazionale del Lavoro, resa celebre dalla telefonata in cui l’allora segretario dei DS, Piero Fassino, ribattezzato da Giampaolo Pansa "Il Secco", chiese a Consorte: “Caro Gianni, allora, abbiamo una banca?”.
Rossi fu anche senatore della "Sinistra indipendente", eletto nelle liste del PCI di Enrico Berlinguer, dal 15 febbraio 1981 al 10 agosto 1982.