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Politica
L'Ncd frena sul ritorno con Silvio: "Per adesso non ci sono le basi"
L'Ncd frena sul ritorno con Silvio: "Per adesso non ci sono le basi. Deve smettere di chiamarci traditori"


Dopo la frattura a Roma tra Berlusconi e Salvini-Meloni, è possibile costruire un Centrodestra moderato, e che si rifà al Ppe, tra voi, Forza Italia, Verdini e Scelta Civica?
"In questo momento non mi sembra ci siano le condizioni per ricostruire qualcosa che ricalchi il passato. Questo assolutamente no. Non è che Roma sia l'esempio del mondo, a Bologna sono successe altre cose, a Milano si è trovato un accordo su un terzo uomo non politico. Mi sembra che la strada dell'unione sia molto lunga e soprattutto implichi tanti altri passaggi a livello politico per i quali adesso non ci sono le basi".

Quindi lei non vede una riunificazione Alfano-Berlusconi...
"Per riunificare bisogna avere delle basi e non mi sembra che per il momento ci sia anche solo l'inizio di un dialogo. Non vedo fatti concreti".

Però nel momento in cui Berlusconi si allontana da Salvini, inevitabilmente si avvicina ad Alfano. Non è così?
"Mah, dipende da che cosa sono state dettate le scelte. A Roma la scelta è stata dettata da questioni completamente interne a Forza Italia. A Bologna invece c'è unità su Lucia Borgonzoni che è un candidato prettamente leghista, per cui non so. Sono queste le basi? Non mi sembra fattibile. Bisogna fare dei passi e non mi sembra che siano questi i passi giusti".

Valentina Castaldini

Valentina Castaldini, portavoce nazionale dell'Ncd-Area Popolare

Lei vede qualcuno in Forza Italia, ad esempio Antonio Tajani, che potrebbe fare dei passi verso il Nuovo Centrodestra?
"Se hanno l'intenzione di fare dei primi passi devono farli davvero, anche pubblicamente. E non ci sono personaggi che abbiano dichiarato pubblicamente la volontà di sostenere Alfano quando dice che si deve dar vita al progetto dei moderati. Vedremo se ci sarà questo prima passo, ovvero constatare dopo due anni che non siamo più i traditori ma quelli che hanno capito che la strada era quella. Se sarà così sono ben felice di iniziare un percorso insieme".

Berlusconi può avere ancora un ruolo tra i moderati italiani o dopo tutto quello che è successo sarebbe meglio che si facesse da parte?
"Credo che il Centrodestra abbia bisogno non tanto di un ricambio generazionale ma di saper riconoscere i leader che già ci sono".

Alfano potrebbe essere il leader di un centrodestra moderato, liberale e cattolico alla Ump di Sarkozy?
"Per quanto mi riguarda ho creduto in questo progetto, faccio la portavoce convintamente di un partito di moderati e Alfano è il leader naturale di questo partito che si chiama Nuovo Centrodestra".

Quindi Alfano anche leader di un'area moderata più ampia...
"Da parte nostra in questo momento non c'è bisogno di incoronare un leader, per noi Alfano è sempre stato il leader dell'Ncd e lo è ancora. Forse è qualcun altro che deve cominciare a capire e a condividere che un progetto un po' più allargato dei moderati ha un respiro non da qui alle elezioni amministrative ma da qui al futuro del nostro Paese".

In prospettiva, guardando alle elezioni politiche, l'area dei moderati guarderà a Salvini-Meloni o a Renzi?
"Deve avere un'identità. E' quello che deve fare da qui alle Politiche. Ci sono due anni per costruirsi un'identità dei moderati che raccolga sempre più persone, primo che non vanno a votare e secondo che non si sentono rappresentati né da Meloni-Salvini né da Renzi".

Ma se si dovesse scegliere un interlocutore, Renzi o Salvini-Meloni?
"L'interlocutore siamo noi che cresciamo".

Ho capito, non mi risponde. Comunque voi governate con il Pd di Renzi e quindi la risposta sta nella domanda...
"Governiamo in questo momento per fare le riforme, finché ci sarà la necessità di farle andiamo avanti".
 

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berlusconi alfano centrodestra moderato





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