Alitalia, Salvini diventa operaista: "Bisogna salvare 13mila famiglie"
Destra con il popolo, sinistra con l'élite
La vicenda Alitalia segna il capovolgimento dei ruoli della politica italiana. Mentre il Partito Democratico, per bocca del premier Gentiloni e del vice di Renzi Martina, esclude categoricamente una nazionalizzazione dell'ex compagnia di bandiera e parla di una "soluzione di mercato", Matteo Salvini veste i panni dell'operaista (ricordando forse la sua giovane militanza nei Comunisti Padani) e afferma: "Non si lascino per strada 13mila famiglie". E' il segno che ormai i vecchi schemi destra-sinistra si sono capovolti.
D'altronde Matteo Renzi si schiera con l'ex banchiere della Rothschild Emmanuel Macron, che prende quasi il 50% nei quartieri dell'élite finanziaria parigina, e il leader della Lega sta con Marine Le Pen, che ha fatto il pieno di voti tra operai, agricoltori e artigiani. E infatti anche in Italia il Pd a Milano e Torino stravince nel Centro Storico e a Roma ai Parioli, mentre i cosiddetti populisti (5 Stelle e Salvini) prendono molti più consensi nelle periferie e nelle fabbriche che non tra manager e uomini di finanza.
Ormai la Lega non è più un partito di destra liberista e liberale, non rappresenta più solo le partite Iva come all'inizio degli anni '90. La parola d'ordine è diventata 'sovranità'. Quindi difesa dei confini ma anche degli interessi economici nazionali. Ed ecco spiegato il no all'euro e alla Bce, al dominio della finanza, ai colossi bancari, alla globalizzazione e alle multinazionali. E quindi sì ai dazi messi da Trump proprio per proteggere le aziende nazionali contro la concorrenza sleale di chi produce gli stessi beni con un costo del lavoro molto più basso (Cina e non solo).
Non a caso Salvini invita sempre a consumare cibo italiano e non "il riso della Cambogia o le arance del Marocco". E anche l'amicizia con la Russia di Putin va letta in questa chiave con centinaia di aziende itaiane, soprattutto del settore alimentare, che sono finite in crisi (se non fallite) dopo lo stop all'export verso Mosca a causa delle sanzioni volute da Obama e dalla Merkel.
Si tratta di un cambiamento culturale e di una mutazione genetica. Ormai - secondo diversi osservatori - ad occuparsi del popolo è la destra mentre la sinistra parla di eurobond, di armonizzazine del sistema bancario europeo e, in ultima analisi, di cedere ulteriori poteri a Bruxelles. Alla fine la posizione di Salvini su Alitalia, solo l'ultimo esempio di questa metamorfosi, si avvicina moltissimo alle parole del comunista marxista-leninista Marco Rizzo che parla proprio di una nazionalizzazione della compagnia aerea. Ed ecco perché il leader della Lega è diventato operaista. Altro che la rivoluzione liberale di cui parlava Berlusconi nel 1994.