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Politica
Amministrative 2017. "Asse" M5s-MdP al ballottaggio contro Renzi e Pd

Le elezioni amministrative 2017, in vista del ballottaggio del 25 giugno, potrebbero aver creato un "mostro di Frankenstein". Assemblato con elementi del Movimento Cinque Stelle e del Movimento Democratico e Progressista di Massimo D'Alema e Pierluigi Bersani, questa sorta di "chimera" elettorale ha un solo scopo: affossare il Partito Democratico al ballottaggio per poi dare la colpa della disfatta a lui, il nemico comune, Matteo Renzi. 

L'idea che gli elettori di MdP possano arrivare a votare centrodestra per far del male a Renzi non è poi tanto peregrina come sembri a prima vista. L'odio per il segretario del Pd è infatti così tangibile e viscerale da portare a gesti dissennati, anche a quello di dare segretamente la propria preferenza alle urne a candidati di centrodestra così da farli vincere e attribuire le risponsabilità della sconfitta a Renzi e per proprietà transitiva al Partito Democratico dal quale D'Alema, Bersani e Roberto Speranza sono usciti fra mille polemiche.

Il trionfo eventuale del centrodestra al ballottaggio riaprirebbe infatti la questione sollevata da D'Alema qualche tempo fa: "Con Renzi non si vince" e contribuirebbe a delegittimare il segretario. Un piano diabolico che trova nei grillini degli alleati forse inconsapevoli ma comunque determinati a raggiungere lo stesso scopo: spazzare via il Pd dalle amministrazioni per  poi denigrare Renzi e vendicarsi della débacle dell'11 giugno scorso.

Del resto, molti voti degli elettori di centrodestra sono già tornati all'ovile al primo turno e lì resteranno anche al ballottaggio. I grillini non voterebbero mai per il Pd, ma anziché restare a casa domenica 25 gugno potrebbero accarezzare la satanica idea di andare a votare per il candidato di centrodestra. Stessa idea che potrebbero avere gli elettori di Sinistra ed estrema Sinistra che non si riconoscono in Renzi, e che anzi lo vedono paradossalmente più a destra della stessa Destra.

Uno scenario apocalittico, che si è già tuttavia delineato con "l'accozzaglia" al referendum del 4 dicembre 2016, che l'ex premier deve tenere in considerazione, cercando di convincere - in questi dodici giorni che ci separano dal ballottaggio - quanti più elettori di Sinistra ad andare a votare per il Pd e ad astenersi da idee di rivincite autolesioniste. Ma chissà quanti, nel segreto dell'urna, ascolteranno la voce della coscienza e quanti, invece, saranno tentati dall'infliggere un colpo mortale al nemico numero uno. Del resto, a Torino e a Roma nel 2016 moltissimi elettori di Sinistra e antirenziani hanno votato per Chiara Appendino e Virginia Raggi solo per punire il Pd...

Tagliarsi l'apparato riproduttivo per far dispetto alla propria moglie è una linea di condotta alla quale la Sinistra italiana ci ha abituati da anni, una linea che potrebbe perpetuarsi intatta anche al prossimo ballottaggio. Con grande  gioia del centrodestra e dei grillini, che non aspettano altro che il 26 giugno per scaricare le loro livide rivalse contro l'odiato Matteo Renzi. 

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