Antonio Tajani fa un po' troppo il "criticone" con il governo
Tajani deve recitare il suo ruolo, ma dimentica le alleanze locali
"Questo Governo è incapace di risolvere i problemi. Prima va a casa e meglio è per gli italiani".
Lo ha detto poche ore fa Antonio Tajani che ha un certo ruolo istituzionale, essendo Presidente del Parlamento Europeo e avendo un ruolo direttivo in Forza Italia.
Per un normale politico le critiche sarebbero di routine, visto che il partito di Tajani è all’opposizione in Italia, ma c’è una grande differenza in questo caso.
Tajani e il suo partito, sono alleate di uno degli azionisti di maggioranza, la Lega, di governi regionali molto “pesanti”, come, ad esempio, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli, tanto per fare alcuni esempi.
Certamente Tajani deve recitare il suo ruolo, quello dell’opposizione comunque e dovunque, fa parte del suo lavoro, tuttavia, proprio a causa della particolarità che si è creata tra alleanze nazionali e regionali, occorrerebbe che esercitasse maggiormente l’arte della moderazione di cui, in genere, è maestro riconosciuto.
Ovviamente, il suo ruolo istituzionale in Europa gli impone doppiamente di criticare un governo, quello giallo-verde, definito in maniera sprezzante dalle élite di Bruxelles e Strasburgo con l’epiteto di “populista”.
Ma non è neppure possibile che Forza Italia si comporti come la fotocopia del Partito Democratico, anzi, a volte, addirittura peggio.
Non è possibile proprio a causa del fatto dell’anomalia italiana. Fino a prova contraria Forza Italia, insieme alla Lega e a Fratelli d’Italia fa parte ancora del centro-destra e questa storia delle continue critiche sta cominciando ad infastidire seriamente, dicono i rumors governativi, Matteo Salvini che pur capendo la “necessità di Stato” pensa che si stia francamente esagerando.
Tajani, come detto, è politico navigato ed accorto e se ha superato il segno saprà, lo crediamo fermamente, ravvedersi e moderarsi pur mantenendo il suo importante ruolo di mediatore sia nell’alleanza di centro-destra che nei confronti dell’Unione Europea, ruolo che gli è da tutti riconosciuto.
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