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Politica
Armando Siri: “L’Ue accetterà la Flat Tax. Con noi vera chance di crescita”

Partecipa a tutti i tavoli economici, non ha mai lasciato un nodo, un punto, un impegno, nemmeno nei giorni vorticosi del fuoco amico pentastellato, quando i fucili erano tutti puntati sul suo petto. Il Senatore della Lega Armando Siri, responsabile formazione ed economia del partito, è stato allontanato con forza dai banchi del Governo dove sedeva come Sottosegretario ai Trasporti.

Una vicenda assurda, che ha travalicato i termini del Contratto di Governo ed ha dato in pasto ad una campagna elettorale forcaiola un uomo appena indagato, manuale del fumus persecutionis. Ora però la vicenda è alle spalle, finite le Europee si è ricominciato a lavorare intensamente, ed il suo progetto fiscale è divenuto il centro gravitazionale da cui riprende ad orbitare l’Esecutivo.

Senatore Siri, come sta? In queste settimane lei è stato il bersaglio fisso del M5S ed in particolare di Luigi Di Maio, che anzi ha rilanciato post voto: “Io non mi pento assolutamente della scelta.” Le chiedo a livello umano, ma anche politico, come ha vissuto questa fase.

“Preferisco parlare del presente e non del passato, sto lavorando per dare forma al Disegno di Legge sulla Flat Tax per le famiglie e per il reddito d’impresa, che è quello che gli italiani si aspettano. Meno tasse più lavoro. Sicuramente ho passato giorni molto dolorosi ma adesso non voglio pensarci.”

La Lega ed il Segretario non le hanno mai fatto mancare fiducia e supporto. Addirittura Salvini ha dedicato la vittoria alle Europee al suo lavoro. Crede che abbiano usato l’uomo per colpire le idee?

“Si è così, Matteo mi è stato molto vicino e lo ringrazio tanto. La vittoria è sicuramente merito della sua generosità. Si è speso senza sosta per un mese facendo in media sei comizi al giorno su e giù per l’Italia. È stato accanto alla gente, nelle piazze, nei mercati, tra i lavoratori. Ciascuno poi ha fatto la sua parte per supportarlo, gli amministratori locali, i dirigenti i militanti del partito, i simpatizzanti. E poi naturalmente i cittadini, a loro va il nostro grazie più grande. Ora però subito al lavoro per fare le cose.”

Veniamo al suo cavallo di battaglia, la Flat Tax ch’è perno dell’azione fiscale del Carroccio. Salvini a Di Maio ha dato trenta giorni per decidere, su tanti dossier. Quale sarà il primo passo per il proseguo della tassa piatta?

“Adesso stiamo lavorando all’impianto normativo che è quasi pronto e poi ci confronteremo con il Mef sul nodo coperture. Abbiamo già delle idee e sono fiducioso che per il 2020 avremo la fase due della nostra riforma fiscale, cominciata quest’anno con la Flat Tax al 15% per le Partite Iva fino a 65mila euro, soglia che tra l’altro dall’anno prossimo si alzerà a 100mila euro.”

Quanto costerà e con quali coperture si sostanzierà la riforma? Salvini parlava di 30 miliardi, e che lei avesse il dossier pronto. Può dirci qualcosa in merito?

“La fase 2 ha come obiettivo una Flat Tax al 15% per tutti i redditi famigliari fino a 50mila euro e stiamo verificando anche la possibilità di ridurre al 15% l’aliquota per i redditi d’impresa. L’investimento in questa riforma è meno di 30 miliardi. Soldi che come dicevo stiamo trovando il modo di recuperare con la consapevolezza che si tratta di un’opportunità di crescita e non solo di un centro di costo passivo. La Flat Tax è l’antibiotico che cura la malattia della stagnazione. Ha un costo ma è risolutivo. Se pensiamo che negli ultimi 5 anni sono stati spesi centinaia di miliardi per pagare gli effetti della recessione con cassa integrazione, sussidi e bonus sotto diverse forme, penso che potremmo permetterci anche di investire 30 miliardi per dare una vera chance di crescita e ripresa del Paese, che spinga i consumi, gli investimenti, la produzione e soprattutto il lavoro.”

Il Comitato Nazionale Flat Tax ha dato tanto carburante alle Politiche 2018 ed è iperattivo con lei ancora oggi, tant’è che da sola questa riforma è valsa qualcosa come un milione di voti. L’Europa potrebbe mettersi di traverso? La Commissione Europea ha chiesto delucidazioni sul mancato rispetto del debito e del deficit strutturale.

“Alle richieste della Commissione risponderà il Ministro Tria con argomentazioni più che convincenti. Perché l’Ue o i mercati dovrebbero mettersi per traverso a una riforma che garantisce crescita e sviluppo? Sarebbe senza senso.”

Una tassa unica al 15% messa a regime, per tutti, come lei l’ha originata, quante risorse libererà nel Paese? E che tassi di crescita del PIL potremo aspettarci?

“La Flat Tax al 15% a regime ha un valore di 60 miliardi tra imprese e famiglie, con un’incidenza sul PIL che può arrivare oltre il 3%. L’ideale sarebbe farla subito e farla in modo netto, ma al momento mancano le condizioni politiche quindi ci arriveremo a step. La fase 2 che stiamo mettendo a punto vale comunque la metà del pacchetto, quindi avrà già un bell’impatto sulla crescita. L’obiettivo è arrivare entro i prossimi tre anni ad avere il 15% per tutti i redditi. “

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