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Politica
Autonomia, il M5S risponde a Zaia: "Certo che si farà, ma no ai diktat"

Il Movimento 5 Stelle risponde al Governatore del Veneto Luca Zaia (intervistato ad Affaritaliani.it - clicca qui per leggere l'articolo) attraverso il sottosegretario alla Pubblica Amministrazione Mattia Fantinati, anche sui veneto (di Verona), intervistato sempre da Affaritaliani.it.

Luca Zaia, Governatore del Veneto, chiede tempi certi per l'autonomia e ricorda che Luigi Di Maio ha firmato il contratto di governo. Che cosa risponde?
"Il M5s ha partecipato ai comitati referendari, crede da sempre nell'autonomia: di che parliamo? Certo che la vogliamo fare. Ma la vogliamo fare bene, per avvicinare i cittadini ai territori e rendere la Pa più snella ed efficiente. Per questo, non può essere una riforma blindata, come dice Zaia, ma un processo in cui il Parlamento sovrano dice la sua. Lo sa, grazie alla sciagurata riforma del Titolo V della Costituzione, quanti costi sono stati generati dal contenzioso fra Stato e Regione negli ultimi quindici anni? Parliamo di almeno 15.000 casi, per decidere chi doveva fare che cosa, fra Roma e governatori. E, nel frattempo, i cittadini e i territori aspettavano.  A Zaia dico: no a fretta e diktat. Servono qualità ed equità. Una riforma che funzioni per tutte le Regioni, che premi le migliori senza abbandonare quei territori che è nostro dovere aiutare; una nuova architettura istituzionale che faccia risparmiare e non moltiplichi centri di spesa e decisionali".

Sempre Luca Zaia afferma che la Costituzione prevede di assegnare alle Regioni non anche le risorse per esercitare le nuove competenze. Che cosa ne pensa?
"Abbiamo la necessità di efficientare le prestazione degli enti territoriali. Premiare i più bravi e dare una mano a quelli meno bravi a migliorarsi. La nostra idea di autonomia è solidale e cooperativa. Servono sistemi di valutazione delle performance che tengano conto delle differenze sociali e perfino geofisiche fra territori: è chiaro che una siringa possa costare di più sul pizzo della montagna rispetto a un centro urbano. Noi siamo stati chiari: abbiamo parlato di autonomia a Costituzione vigente e a saldi invariati, senza cioè togliere soldi a nessuno. Il trasferimento di funzioni non può e non deve essere un modo per sbilanciare l'erogazione dei servizi essenziali a favore delle regioni più ricche.Per questo, ogni tecnicalità deve essere affrontata dagli tutti esperti - non in un dialogo a due fra governatore leghista e la ministra Stefani - per far in modo che l'autonomia funzioni per tutti e non solo per alcuni".

Intanto, dalla Basilicata arriva una nuova sconfitta per il M5s. Costa state sbagliando?
"Non si possono paragonare cose diverse come le elezioni locali e quelle politiche. Quando tutti fanno le grandi ammucchiate per superarci, è ovvio che vincere a livello regionale diventa molto difficile. Il dato vero è che il M5s è la prima forza politica in Basilicata e Fi e Pd sono sotto il 10%. Il Pd, il cui ex governatore è già stato anche agli arresti domiciliari, non ha avuto neanche il coraggio di presentare il suo simbolo. Per questo, sentire Fi e Pd festeggiare il loro risultato e dire che noi siamo finiti mi fa ridere. Loro sono dei morti viventi, e tanti movimenti ci metterebbero la firma per avere il 20%. La verità è che la lotta fra i vecchi partiti e i movimenti anti establishment l'abbiamo vinta noi; il risultato migliore è complessivamente quello dei sottoscrittori del contratto di governo.Sicuramente, possiamo e dobbiamo organizzarci meglio per essere più competitivi a livello locale. Penso alle riforme di cui ha parlato il vice premier Di Maio. Sono favorevole ad alcuni cambiamenti, preservando lo spirito del M5s degli inizi, ma attrezzandoci meglio per le sfide elettorali. Per ogni rivoluzione, ci vuole organizzazione".

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