Ballottaggi Sardegna, Centrosinistra nettamente sconfitto. Affluenza al 40%
Ballottaggi Sardegna, Centrosinistra sconfitto nettamente a Sassari e Monserrato (Cagliari)
Nella giornata del trionfo dell'astensionismo in Sardegna il centrosinistra subisce una doppia sconfitta. Ai ballottaggi di Sassari e Monserrato (Cagliari), dove hanno votato rispettivamente appena il 40,9% e il 41,15%, hanno vinto in modo netto due candidati, entrambi ex sindaci, sostenuti ufficialmente da liste civiche, ma su cui si sono riversati voti degli elettori del centrodestra.
Rispetto al primo turno il calo dei votanti e' stato di circa 10 punti. Nanni Campus, medico, ex senatore ed ex consigliere regionale di An, torna sindaco di Sassari dopo 14 anni: col 56,22%, stravince sul rivale del centrosinistra, il giudice Mariano Brianda, in vantaggio al primo turno, ma che ieri ha avuto solo il 43,8%. Lo sconfitto ha ammesso subito la de'bacle congratulandosi con Campus al telefono.
"Non posso che rilevare che anche Sassari soccombe sotto un vento di destra che investe tutta l'Italia", ha commentato Brianda quando il risultato delle urne e' apparso chiaro, gia' attorno all'1. "Sono sicuro che il centrosinistra, che rappresenta ancora la democrazia autentica, a Sassari sia in una nuova fase e che stia cominciando un dibattito. Credo che il Pd si debba rinnovare, tornare a stare tra la gente, con i concittadini. Le liste civiche, invece, dovrebbero strutturarsi. E' una fase che dobbiamo affrontare insieme, tutti coloro che credono nei valori del centrosinistra".
"La citta' ha premiato il nostro progetto", ha commentato nelle interviste notturne il neo sindaco che succedera' a Nicola Sanna (Pd). "Lo dimostra il fatto che abbiamo incrementato il consenso rispetto al primo turno". Quanto alla scarsa affluenza, "questa e' la nota stonata della giornata: ora spetta a noi lavorare per cercare di riavvicinare la gente alla politica".
"Al di la' della soddisfazione e della volonta' di partecipare alla gioia di quelli che hanno creduto in questo progetto", ha detto Campus, "il mio sentimento e' di grossa preoccupazione, perche' il sindaco l'ho gia' fatto e perche' il fatto che abbiamo vinto e' indicativo di quanto la citta' non stia nelle migliori condizioni". A Monserrato Tomaso Locci, gia' sindaco di centrodestra, ora sostenuto da tre liste civiche, interrompe il commissariamento seguito alla crisi della sua prima esperienza alla guida della citta' - chiusa dalla mancata approvazione del bilancio - battendo col 67,5% l'ex alleata Valentina Picciau, stavolta appoggiata anche dal Pd, ferma al 32,4%.
"I cittadini hanno dato fiducia a un ragazzo che della politica aveva solo la passione e che si e' buttato a capofitto per aiutare la citta' di Monserrato", ha commentato Locci. "Quelli che mi hanno accoltellato alle spalle, mi hanno lasciato il tempo di fare qualcosa con mia moglie", ha scherzato il vincitore. "Aspettiamo una bambina fra neanche un mese". "Il mio primo atto sara' salutare i dipendenti, faremo una riunione per capire dove ho sbagliato con loro", ha dichiarato Locci a un'emittente locale. "Voglio recuperare subito il rapporto coi funzionari. Andra' anche ripreso in mano il Puc, fermo da 25 anni".
"Sembravo la peste di Monserrato, mi avevano abbandonato tutti, ma i cittadini mi dicevano: se non ti ripresenti, ti veniamo a prendere a casa", si e' sfogato Locci. "Ringrazio chi mi ha sostenuto nell'ultimo anno, la mia famiglia. Porteremo avanti i progetti avviati nel 2016. A Picciau dico, peccato che ha fatto quel gesto quel giorno facendo arrivare il commissario", ha ricordato alla rivale di questa tornata elettorale ed ex alleata nella precedente consiliatura. "Le auguro di entrare in consiglio tranquilla e di valutare i progetti che anche lei aveva condiviso nel 2016 e di votarli insieme nell'interesse dei cittadini".
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