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Politica
Bankitalia, Visco ha peccato d'ottimismo ma il Pd di Renzi ha sbagliato i modi
Con una mozione approvata dalla Camera, il Pd del segretario Matteo Renzi attacca il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, in scadenza il 31 ottobre.  Interviene il capo dello Stato Sergio Mattarella a difesa dell’autonomia e dell’indipendenza di via Nazionale. Alcuni commentatori parlano dell’ennesima entrata a gamba tesa della politica nel mondo del credito.
Il ragionamento è semplice. Compito di Bankitalia è vigilare sulle banche. Queste devono obbligatoriamente trasferire informazioni alla Banca d’Italia o ricevono i suoi ispettori presso le loro sedi. Se la premessa vera vera è che gli ispettori e le risorse di Bankitalia sono di indubbio valore, è probabile che la situazione prima del dissesto delle banche italiane fosse nota. Forse il governatore sperava in una crescita che poi non c’è stata in modo così notevole. Forse temeva che una reazione negativa nei confronti delle banche avrebbe generato panico o creato un danno all’intero sistema Paese.
 
Dall’altra parte la mozione del Pd, più che con l’acredine personale del segretario, si può spiegare col fatto che i partiti sono già in campagna elettorale (è appena partito il treno di Renzi per l’Italia) e in qualche modo il Pd vuole preventivamente liberarsi dall’accusa degli avversari politici di essere causa della crisi delle banche.
Quanto alla modalità di reazione del Pd, al di là della procedura, è importante ricordare che la nomina del governatore avviene con decreto del presidente della Repubblica, su proposta del presidente del Consiglio, previa deliberazione del consiglio dei Ministri, sentito il parere del Consiglio superiore della Banca d’Italia. Il che è una declinazione di quella separazione dei poteri che è uno dei capisaldi della democrazia. La vicenda è solo all’inizio. La BCE a più riprese aveva espresso posizioni più prudenti sugli istituti di credito italiani. E la Commissione europea ha appena richiamato la stessa BCE  per un sistema maggiormente concertato delle norme relative ai livelli minimi di accantonamento sui crediti deteriorati.
 
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